Il premier: riforme più difficili delle rivoluzioni

Inaugurando il nuovo Policlinico San Donato di Milano Berlusconi parla di riforme e sulla sanità dice: "Porteremo l’eccellenza in tutte le regioni. Cada il pregiudizio ideologico: la sanità è pubblica e va garantita a tutti i cittadini. Fazio ministro della Salute"

Il premier: riforme più difficili delle rivoluzioni

Milano - "Le riforme sono più difficili delle rivoluzioni e io, che mi sento un rivoluzionario, incontro delle difficoltà". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, all’inaugurazione del nuovo Policlinico di San Donato, a Milano. Rivolto al presidente della Provincia Filippo Penati, Berlusconi ha scherzato: "Vedo che Penati sorride perchè anche lui trova delle difficoltà. Io comunque sono convinto che il paese si sta avviando ormai verso il bipolarismo e più avanti si arriverà al bipartitismo. Anche con il bipolarismo comunque si possono fare le riforme e noi le faremo".

Le riforme prioritarie per l'Italia Berlusconi ha quindi indicato le riforme prioritarie per il paese: "Soprattutto quella della pubblica amministrazione perchè ogni cittadino italiano spende all’anno 4.500 euro contro i 3.300 in media dei cittadini degli altri paesi europei. Sburocratizzeremo la pubblica amministrazione attraverso la completa digitalizzazione". La riforma sanitaria è un altro obiettivo indicato da Berlusconi: "Vogliamo portare l’eccellenza sanitaria in tutte le regioni ovviamente a costi possibili. Deve cadere il pregiudizio ideologico tra sanità pubblica e privata. La sanità è pubblica e deve essere garantita a tutti i cittadini, sia che sia fornita da un’istituzione pubblica che da un’istituzione privata". Il premier invita poi gli imprenditori privati a investire nel settore della sanità, per il quale nei prossimi anni si prevede un forte incremento. "Dobbiamo stimolare - ha detto - gli imprenditori a investire in sanità, nella quale ci sarà un incremento del 50% nei prossimi 8 anni. Questo sia perchè aumenta l’età media, sia perchè le nuove generazioni vogliono perfezionarsi. La sanità - ha ribadito - per un imprenditore si presenta come un settore che dà grande soddisfazione". Non c’è contrapposizione dunque tra sanità pubblica e privata, la quale, anzi, secondo il premier, dovrebbe collaborare per portare a un vero miglioramento della sanità pubblica. Anche il governo farà la sua parte. Il premier ha ipotizzato "interventi che possono riguardare esenzioni fiscali per i primi anni".

Scuola e università Quindi ha indicato la riforma della scuola e dell’università: "È il futuro dei nostri figli e quindi del paese". "Il governo - ha spiegato Berlusconi - gode di una vasta maggioranza in Parlamento al di là delle difficoltà interne. L’impegno che abbiamo preso in campagna elettorale lo rispetteremo perchè oltre ad introdurre la moralità che non vuol dire solo non rubare, noi vogliamo mantenere gli impegni". Berlusconi ha quindi concluso: "Lo faremo con spirito di servizio perchè crediamo in questo meraviglioso paese in cui abbiamo la fortuna di vivere, in cui siamo cresciuti e ci siamo realizzati".

"Fazio ministro della Salute" "Abbiamo già avviato il disegno di legge per l’istituzione del ministero della Salute che deve essere a se stante.

Il professor Ferruccio Fazio diventerà ministro e potrà quindi sedersi al Consiglio dei ministri con pari dignità rispetto a tutti gli altri", con queste parole il premier ha confermato l’intenzione di "promuovere" l’attuale viceministro Ferruccio Fazio al ruolo di ministro della Salute.

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