Roma«È andata benissimo. Benissimo, come sempre
». Silvio Berlusconi sguscia velocemente fuori dallambasciata dItalia presso la Santa Sede dopo latteso vertice che lha portato faccia a faccia con i vertici della Chiesa. Per la prima volta dopo il Rubygate. Non cè stata freddezza, non cè stato imbarazzo, anche se ovviamente quanto è accaduto non lascia indifferenti Oltretevere. Il vertice tra le delegazioni italiana e vaticana in occasione del ricevimento per i Patti Lateranensi che ha fatto incontrare Napolitano, Fini e il Cavaliere con il Segretario di Stato Tarcisio Bertone e il presidente della Cei Angelo Bagnasco, è filato liscio, senza imprevisti, nonostante lo scandalo che riempie le pagine dei giornali nostrani e internazionali, del quale peraltro non si è parlato durante i colloqui, e nonostante le false notizie fatte circolare su presunti mal di pancia e defezioni dellultima ora.
«Lincontro si è svolto in un clima cordiale come negli anni scorsi» confida al Giornale uno dei porporati presenti. Il Cavaliere non ha raccontato una delle sue barzellette, come aveva fatto lanno scorso, ma i testimoni delle due delegazioni confermano che non cerano musi lunghi né alcuna tensione nellaria.
Nella prima parte dellincontro, prima dellarrivo del presidente della Repubblica, si è parlato di questioni di politica interna. Lagenda dei temi era preparata e concordata: il Segretario di Stato Bertone ha guidato la conversazione, dando la parola ai cardinali Bagnasco e Attilio Nicora (che amministra il patrimonio della Santa Sede ed è esperto di questioni concordatarie): si è parlato delle intese per lassistenza spirituale negli ospedali e nelle carceri, del sostegno alla famiglia, e del fine vita. La delegazione governativa con il premier cerano i ministri Frattini, Alfano e Tremonti, insieme al sottosegretario Letta ha assicurato agli interlocutori ecclesiastici che la legge sul fine vita approvata dal Senato, che giace da un anno e mezzo alla Camera e prevede che non si possano interrompere idratazione e alimentazione, andrà in aula già a fine marzo. Si è parlato anche di scuola. Bagnasco in particolare ha lamentato lesistenza di una mentalità comune che porta a guardare alla scuola paritaria come se sottraesse fondi alla scuola pubblica, mentre in realtà essa rappresenta, oltre a un importante strumento per la libertà di educazione, anche un risparmio per lo Stato. Si è parlato anche delle celebrazioni dei 150 anni dellItalia unita e della beatificazione di Giovanni Paolo II il prossimo 1° maggio.
Nella seconda parte dellincontro, dopo larrivo di Napolitano, e dei presidenti di Camera e Senato, si è parlato di politica internazionale e di libertà religiosa: uno sguardo preoccupato alla situazione del Nord Africa e del Medio Oriente, alle rivolte che contagiano vari Paesi di quelle aree, e alla situazione dei cristiani nel mirino del fondamentalismo. La delegazione vaticana ha espresso apprezzamento per la politica estera italiana, per la difesa in sede europea dei cristiani perseguitati e per limpegno del governo nel ricorso contro la sentenza che voleva imporre di togliere i crocifissi dalle scuole e dalle aule di tribunale del nostro Paese.
Napolitano e il Segretario di Stato Bertone hanno parlato a tu per tu fittamente per qualche minuto. Lo stesso, da unaltra parte della sala, hanno fatto il premier Berlusconi e il presidente dei vescovi Bagnasco.
Nella parte finale del ricevimento si sono aggiunti numerosi altri esponenti politici e di governo, e altri quindici cardinali. Come gli altri anni, nello stesso clima.
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