Torino - Interrogato per circa un’ora e un quarto dal giudice Giuliano Soria, patron del premio Grinzane Cavour arrestato la scorsa settimana per malversazione e violenza sessuale, ha rassegnato le sue dimissioni da presidente del premio. Ad annunciarlo, al termine dell’interrogatorio, è stato il suo legale, l’avvocato Roberto Piacentino spiegando che Soria "ha rassegnato le dimissioni con un atto che è stato formalmente messo agli atti".
Le dimissioni di Soria Si è dimesso formalmente questa mattina Soria che è comparso davanti al gip Alessandra Salvadori per l’interrogatorio di garanzia, che è durato un’ora e un quarto. "Soria - ha detto il suo legale - si è dimesso per difendere il premio e alleggerirlo dalle implicazioni giudiziarie. Lui teme che il premio sia in pericolo: è un patrimonio, però, cui né gli enti pubblici né il territorio possono rinunciare".
L'ordinanza del gip Nell’ordinanza di custodia il gip aveva fatto presente che "nonostante l’autosospensione, Soria presiede formalmente il consiglio d’amministrazione, e mantiene poteri di amministrazione ordinaria e straordinaria". E anche per questo che l’avvocato Piacentino, uscendo dal Palazzo di giustizia, ha detto di augurarsi che l’atto di dimissione, allegato ai documenti del processo, "abbia ripercussioni favorevoli" su una eventuale modifica della posizione di Soria. Il legale, comunque, non ha ancora chiesto al giudice gli arresti domiciliari o la scarcerazione. "Soria - ha spiegato Piacentino - è un uomo affranto per ciò che è successo e sta rianalizzando la sua esperienza personale rispetto al premio riconoscendo di avere commesso alcuni errori". Il patron del Grinzane Cavour, ha aggiunto l’avvocato, "ha risposto con franchezza agli addebiti", ma quanto alle accuse di maltrattamenti e violenza sessuale sul giovane domestico originario delle isole Mauritius "è stato assolutamente, recisamente, sdegnosamente, negativo".
L'indagine a carico di Soria A Soria viene contestato il prelievo di un totale di 915mila euro da conti dell’associazione del premio, in larga parte finanziata da ministero dei Beni Culturali, Regione Piemonte e Comune di Torino, usati per acquistare la sua abitazione privata e per lavori fatti eseguire in sue case, una delle quali a Parigi, mentre le fatture dichiaravano lavori nella sede dell’associazione. L’indagine è partita nell’ottobre 2008 e le vicende giudiziarie di Soria hanno avuto pesanti ripercussioni sull’organizzazione, con sei giurati che nei giorni scorsi avevano annunciato le proprie dimissioni.
La Bresso lancia un protocollo coi giornalisti La Regione Piemonte "invierà una lettera all’ordine dei commercialisti chiedendo di valutare insieme un protocollo e strumenti che aiutino, in primo luogo, a fare una revisione straordinaria di tutte le associazioni che ricevono finanziamenti rilevanti, poi a definire regole procedurali ed etiche per i revisori stessi di associazioni che siano in queste condizioni". La giunta regionale del Piemonte proprio nella seduta odierna, ha provveduto allo spostamento di Angelo Soria, fratello di Giuliano e indagato nella vicenda del Grinzane, dal settore comunicazione a quello nuovi media. Riguardo alle polemiche sui finanziamenti della Regione al Grinzane e sui controlli. "Nessuno di noi ha mai ricevuto nè dai revisori, nè dai nostri dirigenti segnalazioni di irregolarità e le stesse critiche che oggi si leggono sui giornali non erano mai apparse prima degli ultimi sviluppi di questa vicenda", ha detto il governatore piemontese, Mercedes Bresso, credendo che "tutti siamo stati in qualche modo abbacinati dal numero di cose fatte".
"Le responsabilità ci sono, prima di tutto da parte di chi, eventualmente, ha commesso truffe - ha concluso - la responsabilità politica viene a valle di segnalazioni da parte di dirigenti, segnalazioni che non ci sono state".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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