Prete genovese come i musulmani: «Via i crocifissi dai luoghi pubblici»

Francesco Gambaro

da Genova

Adel Smith ha trovato un degno erede: don Paolo Farinella, prete genovese che nel suo ultimo libro invita gli stessi clerici a schiodare il crocifisso dalle pareti dei luoghi pubblici. Proprio come il cittadino italiano di religione musulmana, che nel 2003 si era rivolto al pretore dell'Aquila per far rimuovere il crocifisso dalla scuola frequentata dai figli. Per don Farinella oggi «il crocifisso è sospeso tra due ladroni, il potere politico e quello religioso, alleati per evirarlo della sua valenza universale». Nel mirino del prete finiscono le gerarchie ecclesiastiche e i «credenti atei» che vogliono ridurre il cristianesimo a religione civile. Don Farinella va giù pesante: «Il crocifisso oggi è strumento nelle mani dello Stato che lo usa come stupefacente per tranquillizzare gli istinti cristianamente pagani della maggioranza degli italiani».


Parole dure che piacciono a Paolo Flores D'Arcais: «Don Farinella impartisce una lezione ai credenti e ai neo bigotti». Per la cronaca, don Paolo è il prete che indirizzò una lettera aperta a Benedetto XVI, per scongiurarlo di non ricevere Silvio Berlusconi, a ridosso delle ultime elezioni politiche.

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