Il Pride a Porta Venezia dura un mese intero. E adesso Sala frena: "Ci vuole buonsenso"

Party e tornei dall'8 giugno all'8 luglio. Residenti in trincea. Il portavoce: "Vogliamo una Ztl come Sarpi". Il sindaco frena: "Serve buon senso, la gente lavora e deve dormire"

Il Pride a Porta Venezia dura un mese intero. E adesso Sala frena: "Ci vuole buonsenso"
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Un grande party diffuso che coinvolgerà tutti i locali l'8 giugno e festa di chiusura l'8 luglio. In mezzo una «Absolut Night Pride Edition» il 23 giugno, dibattiti, tornei di beach volley o la corsa «Run like a unicorn» (corri come un unicorno) ai Giardini Montanelli, proiezione e dibattiti su gender e diritti Lgbtqqia+. Il gay pride nel quartiere arcobaleno di Porta Venezia durerà un mese, l'associazione commercianti del Rainbow District che prima del Covid raccoglieva solo 4 locali, oggi sono saliti a 25 e hanno una ventina di bar e negozi pronti a unirsi (tra le regole c'è la chiusura entro le 2 di notte) ha lanciato ieri la prima edizione di «Orgoglio Porta Venezia» con un palinsesto di eventi dall'8 giugno all'8 luglio.

Tra i partner Absolut Vodka e Mtv che appenderà centinaia di bandiere arcobaleno. I residenti del Comitato Lazzaretto che hanno già depositato un atto in tribunale contro il Comune e chiedono il risarcimento dei danni alla salute causati dalla movida di via Lecco e dintorni raccoglieranno altro materiale. Contestano anche la Ztl chiesta dai locali, temono che attirerà ancora più clienti fino a notte fonda. Il presidente dei commercianti Paolo Sassi immagina invece il «modello Ztl Paolo Sarpi» e avverte che «questa parte di residenti si è fissata con una guerra invece di dialogare ma la perderanno, non perchè siamo forti noi ma perchè migliaia di persone scelgono Porta Venezia». L'associazione si sta dedicando «al progetto Porta Venezia Safe, ci sono già 5 locali con tutto il personale formato per prestare aiuto a donne che hanno bisogno di aiuto, punti viola contro la violenza di genere» e vorrebberoo che il quartiere diventasse smoking free.

«Abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni. Abbiamo invitato il sindaco al taglio del nastro l'8 ma non ci ha ancora risposto». E Sassi sogna in grande: «Il Pride di Madrid produce l'1,5% del Pil, arrivano 5 milioni di persone da tutto il mondo per gli eventi in tutta la città. Non capisco perchè ci lasciamo scappare un'opportunità a Milano, un evento di portata internazionale creerebbe indotto ad alberghi, ristoranti». L'assessore al Commercio Alessia Cappello è intervenuta alla presentazione per ribadire il pieno supporto del Comune al mese di eventi, «progetti come questi - ha sottolineato - servono ad abbattere muri». Orgoglio Porta Venezia ha anche il patrocinio del Comune.

Eppure Beppe Sala ieri ha frenato, immaginando forse che altre proteste arriveranno dai residenti e c'è una causa in corso. «Vediamo, io non ho ancora visto nulla - ha detto -. Non abbiamo autorizzato ancora nulla. In una città così piena e convulsa ci vuole il buonsenso di tutti. Ognuno si deve divertire ma bisogna anche rispettare il riposo dei cittadini. Nulla contro movida ed eventi, anzi, ma c'è anche tanta gente che ha bisogno di riposare perchè il giorno dopo lavora tutto il giorno e dobbiamo tenerne conto.

Il patrocinio? É quasi inevitabile, siamo sempre stati vicini al movimento Lgbtqia+». E ieri l'influencer Chiara Ferragni ha sostenuto sui social la raccolta fondi di Spazio Aperto Servizi/Casa Arcobaleno a favore di chi viene discriminato per il proprio orientamento sessuale.

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