Marianna Bartoccelli
nostro inviato a Palermo
Gazebo elettorale a Piazza Politeama, pronto per le primarie dell'Ulivo in vista delle elezioni regionali. Nel cuore della città di Palermo, che come ogni sabato pomeriggio straripa di migliaia di giovani. Dentro il gazebo allestito anche come punto di propaganda da due giorni ci sono due tavolini.
Su uno di questi è attaccato il manifesto di Rita Borsellino, la candidata «portata» dai Ds e dai gruppi minori del centrosinistra, da Rifondazione all'Udeur, dallo Sdi e anche da 130 club della Margherita. In assetto di militanti a caccia di voti un esponente dello Sdi, Giovanni Bruno, uno di Rifondazione, Corrado Carpentieri (un tempo dirigente del Pci) e un componente del consiglio nazionale dell'Udeur, Fulvio Anelli. Attorno al tavolo a distribuire facsimile, ovviamente della Borsellino, tanti giovani. Il tavolo accanto è desolatamente vuoto. Nessuno ha pensato di attaccare neanche un adesivo con la faccia di Ferdinando Latteri, e ovviamente non c'è nessuno della Margherita che spieghi alla gente per chi votare.
Se si dovesse prendere la scena del gazebo come segnale, bisognerebbe dare ragione a quanti sostengono che la partita sarà stravinta da Rita Borsellino. «E persa alle regionali» è lo slogan dei latteriani. Anche se dentro il partito di Rutelli tutti si dicono certi che già da domani ci sarà una ricomposizione immediata, anche «perché - spiega Gaspare Nuccio, dirigente nazionale - ormai la parola passa alle elezioni politiche che saranno, come ha deciso Cuffaro, prima delle regionali». E in effetti la data delle primarie era stata decisa in fretta perché tutti davano per certo lo scioglimento anticipato dell'assemblea siciliana. Ma non è più così.
Da domani quindi anche in Sicilia ci si prepara per le politiche. Ultimo intoppo locale, il ballottaggio a Messina. Dove le primarie verranno fatte soltanto in due seggi voluti dai gruppi minori, contrariamente alla posizione assunta dalle segreterie regionali dei Ds e dei Dl per non interferire nelle elezioni locali. Ferdinando Latteri ha chiuso nella sua città, Catania, con unaffollata assemblea, avendo accanto Sergio D'Antoni, deputato della Margherita, ex-segretario della Cisl. È stata sottolineata da tutti l'assenza di Enzo Bianco, che per lintera campagna elettorale si è mantenuto un passo indietro. La Borsellino ha continuato anche l'ultimo giorno a macinare chilometri e a fine giornata l'appuntamento con i suoi sostenitori palermitani è stato in un pub del centro storico. «Conosco una Sicilia che vuole cambiare. Davvero». È stato il suo slogan, e in quel davvero c'è lo scontro con il candidato della Margherita, che ha puntato invece sul fatto che la sua candidatura «fa vincere la Sicilia». Alle primarie per Prodi nellisola hanno votato in 200mila.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.