Ottantamila accessi l'anno al pronto soccorso entrato nelle pagine di cronaca per le lunghissime attese e un caos tale che priva i pazienti anche della minima privacy.
Dottor Bassi, la direzione sanitaria cosa farà per migliorare questa situazione?
«Dobbiamo riformare tutto il percorso perché il pronto soccorso non riesce a smistare bene i pazienti».
Cosa?
«L'ambulatorio per i codici bianchi: sta funzionando molto bene e ha snellito di molto l'organizzazione».
Vuol dire che in certi giorni il pronto soccorso non somiglia più a un girone dantesco?
«Esatto, ma la vera novità è un'altra».
Quale?
«Il nuovo ambulatorio di continuità assistenziale da pronto soccorso».
Che nome complicato...
«Ma il sistema è molto semplice. Ad esempio: a un paziente con un forte mal di testa di solito si dà un analgesico e una volta che sta meglio, si manda a casa, correndo tutti i rischi del caso».
E invece voi cosa farete?
«Prima di mandarlo a casa fisseremo una visita entro un massimo di 48 ore, così il paziente potrà approfondire subito il problema e anche il medico potrà stare più tranquillo».
E quando partirà questo servizio?
«Entro Natale per neurologia, pneumologia e cardiologia».
Come riuscirete a trovare spazio per queste visite?
«Chiedendo a tutti i medici di farne due in più al giorno».
Dica la verità, come hanno reagito i suoi colleghi?
«Bene, anche se, si sa, le novità all'inizio spaventano sempre».
Tutto pronto quindi?
«Manca solo il sistema informatico, ma finché non sarà attivo ci accontenteremo del vecchio librone».
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