Prove di pace Tronchetti-Mediobanca

da Milano

La riunione, breve, in tutto poco più di un’oretta, si è svolta in un clima disteso. E in maniera soft Gabriele Galateri di Genola, rappresentante di Mediobanca nel direttivo del patto di Pirelli, ha sollevato la questione che stava a cuore a Piazzetta Cuccia: la necessità di maggior «coesione» tra i grandi azionisti della Bicocca. Non sono mancati un paio di riferimenti alle recenti e non esaltanti performance del gruppo in termini di creazione di valore e all’inopportunità della sostituzione di Guido Rossi in un momento delicato per Telecom. La figura di un garante forte di fronte ad Authority e politica, è la tesi degli uomini di Mediobanca, era tanto più necessaria in un momento in cui ci si apprestava a vendere una quota importante dell’ex monopolista. Quanto alla decisione delle trattative in esclusiva con At&t a essere criticato non è stato tanto il merito quanto il metodo: i consiglieri non erano stati preallertati né era stato consegnato loro, in anticipo, alcun atto preparatorio sull’operazione.
All’insegna del fair play anche la risposta di Marco Tronchetti Provera. Così, almeno all’apparenza, sembra essersi chiusa la querelle scoppiata un paio di settimane fa sulla mancata conferma di Rossi.
Piuttosto che al recente passato i rappresentanti dei grandi soci Pirelli (ieri tra i «pezzi da 90» del patto era assente il solo Giovanni Bazoli) sembrano ora guardare al futuro. Quello immediato è legato all’assemblea Telecom. E proprio in preparazione dell’assemblea, finita la riunione del patto, ieri nella sede di Pirelli è entrato Pasquale Pistorio che per un paio d’ore è rimasto a colloquio con Tronchetti.
La sua nomina a presidente dovrebbe essere formalizzata in un cda che potrebbe svolgersi subito dopo l’assemblea. Potrebbe perché l’incognita è legata alla durata del meeting dei soci, per cui si prevede una partecipazione massiccia.
In assemblea non si presenterà Romain Zalesky. L’imprenditore franco polacco ha detto ieri che per il suo 2% scarso non delegherà alcun rappresentante. La sua quota, ha detto, «non è strategica» e «può cambiare ogni giorno». Quasi in contraddizione Zalesky ha poi confermato la centralità per la fusione Mittel-Hopa della quota dell’ex monopolista detenuta dalla finanziaria di Chicco Gnutti: «Ha un significato importante, bisogna prenderlo in considerazione» .
La prossima assemblea non dovrebbe avere contribuito a scaldare il titolo Telecom.

La scadenza per il deposito dei titoli necessario alla partecipazione è ormai passata ma ieri le azioni dell’ex monopolista sono state protagoniste di un vortice di scambi. A passare di mano è stato il 5,1% del capitale con un rialzo del 2 per cento. A motivare tanto interesse il prossimo stacco delle cedole (di tutto rilievo) previsto per il 23 aprile.

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