Quando la fantasia è un progetto globale

Gli arazzi per le navi da crociera, i lavori in ceramica, da vasi e installazioni a una parete-murales dedicata a Genova, il progetto di riqualificazione di un parco a Santa Maria Ligure, trasformato nel ’98 nel parco del Flauto Magico, fino al gigantesco presepe realizzato dodici anni fa per Torino, che, per una volta si trasferisce alla cavea dell’Auditorium, tra religione e fiaba. Ci sono anche esempi di design e arredo urbano nella mostra «Emanuele Luzzati. Fantasie» che il Parco della Musica fino al 6 gennaio dedica al maestro genovese nel tentativo di raccontare la sua filosofia di un «progetto globale» dell’arte, capace di pervadere la realtà, ridisegnandola. «Luzzati - dice Sergio Noberini, direttore artistico del Museo Luzzati di Genova che ha realizzato l’esposizione - ha sempre dichiarato di non essere un pittore ma un artista applicato. Ricercava il limite come stimolo alla creatività. I suoi lavori di design, poco noti ai più, rientrano in questa filosofia e meriterebbero una mostra ad hoc». Prendendo spunto da una «gabbia» definita, Luzzati usava colore, poesia e tratti aperti a lasciare spazio all’immaginazione, passando dalla concretezza del non-finito all’astrazione dell’infinito per andare alla ricerca della meraviglia del quotidiano. Non stupisce quindi che l’intera mostra sia concepita come un arredo architettonico, ricostruendo per sale e corridoi l’universo Luzzati tra lavori noti e inediti. Con oltre trecento opere, tra Auditorium Arte, foyer, cavea e Spazio Archeologico, il percorso prende le mosse dagli esordi dell’artista con scene, modelli e ceramiche sulla cultura ebraica, le prime incisioni per il Candido di Voltaire e alcune chine sulla «Vecchia Roma». In una confusione tra interno e esterno che scardina il luogo comune, aprendo la strada alla fantasia, il foyer ospita la scenografia del bosco, sfondo di più soggetti e storie del maestro, dalle scenografie del Teatrino di Cenerentola ai manifesti di grafica, dai disegni originali per la Sinfonia di Rossini a «Pulcinella», senza dimenticare tavole e storyboard per i film di animazione realizzati con Giulio Gianini, visibili in una selezione di titoli trasmessi continuativamente. Ancora, modelli in tre dimensioni e vere e proprie architetture realizzate con oggetti comuni, alle quali, dal 26 al 28 dicembre, in una mini-mostra temporanea, si aggiungeranno le scenografie originali di «Nel Campo dei miracoli ovvero il sogno di Pinocchio».

Una sezione è riservata ai lavori per il Flauto Magico di Mozart. La mostra - a ingresso libero - si accompagna a un cartellone di spettacoli e, fino al 28 febbraio, ha un’appendice alla Casina di Raffaello, con l’esposizione «Luzzati e Rodari. I segni della fantasia».

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