Quando l’arte nasce grazie ai mecenate: al palazzo della Borsa la loro vera storia

Quando l’arte nasce grazie ai mecenate: al palazzo della Borsa la loro vera storia

Arte e finanza. Un connubio antico e perfetto, scandito nei secoli da nomi d'eccellenza, personalità - e intere dinastie - consacrate alla storia dal successo negli affari quanto dal mecenatismo. Dai Medici ai Fugger - banchieri fiamminghi attivi in Italia - alla Superba, il passo è breve. D'altronde Genova, a cavallo tra XVI e XVII secolo è, insieme ad Anversa, punto di riferimento per l'intera Europa in commerci e finanze. E i nomi Doria, Spinola, Lomellino, Centurione, Balbi, Durazzo, Grimaldi, Brignole Sale con i loro rispettivi palazzi, sono un esempio eclatante della sinergia tra arte e finanza. Un rapporto che si rinnova, anche oggi, seguendo gli umori del tempo, basti pensare allo sviluppo del mercato dell'arte tra aste e fiere o al ruolo, sempre più importante, di fondazioni e istituti bancari nella cultura, dal collezionismo alla sponsorizzazione d'eventi. È in questa complessa cornice che s'inserisce la mostra «Contemporary Bank», organizzata al secondo piano degli Uffici di Sanpaolo Invest Sim (Palazzo della Borsa fino al 16 febbraio) per celebrare l'apertura di un nuovo sportello di Banca Fideuram.
L'esposizione affianca un convegno volto ad approfondire le evoluzioni della finanza - per il risparmiatore e l'impresa - con una particolare attenzione al Tfr, con interventi, fra gli altri, dell'Assessore Pittaluga, di Colafrancesco (Direttore San Paolo Invest) e dell'economista Guerci. La mostra ha l'obiettivo, come il convegno, di «diffondere la conoscenza e la comprensione dell'attualità, dai mutamenti del risparmio a quelli culturali» spiega Ivo Perotti, Responsabile della sede genovese Sanpaolo Invest, promotore del doppio evento. E, in effetti, in quanto ad attualità, le opere scelte per l'esposizione sono - nessuna esclusa - figlie del nuovo millennio. Sette gli artisti invitati, sotto l'egida di Rebecca Container Gallery, ad esporre le proprie opere, ciascuno in un ambiente diverso. La reception, il nuovo sportello e le sale ricevimento clienti sono il teatro delle personali dedicate ad ogni artista, ideate per offrire uno spaccato delle tendenze contemporanee. Dalle tele di memoria metafisica di Alberto Trucco ai racconti, raffinati e immaginifici, di Silvia Camporesi, impegnata nella fotografia. Di questo stesso medium si avvalgono, con diversi intenti, anche Eleonora Chiesa, con una serie di scatti tratti da una performance di 24 ore (2004, Palazzo Ferretto) e Lucia Leuci, che indaga la complessità delle relazioni interpersonali. E, ancora, Paolo Angelosanto, che con una margherita rammenta il bisogno, personale e collettivo, d'amore.

Tavole anatomiche che ipotizzano un'altra fisiologia umana sono, invece, il cardine della ricerca di Giovanni Robustelli, cui fanno idealmente da contrappunto le torsioni impossibili della scultura dell'artista polacca Monika Grycko.

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