Quando la Tv scopre le follie italiane: imprenditore non riesce a trovare lavoratori

Se la crisi bussa alla porta di casa sempre più spesso, in forma di bollette e tasse varie, non è niente male che pure le opportunità di lavoro si presentino a domicilio. Solitamente cose del genere non accadono nemmeno nei sogni, eppure la storia che segue è l’eccezione che conferma la regola. E ad averci a che fare è la tanto bistratta tv. Nel programma L’aria che tira condotto tutte le mattine su La7 da Myrta Merlino, quasi per caso, spunta una parabola umana e professionale che nemmeno nei film catartici in bianco e nero di Frank Capra, da La vita è meravigliosa in giù. Un imprenditore di Prato, Alberto di Salvo, gestore di un consorzio in Toscana e alla ricerca di personale - per la precisione sei sarte, cinque stiratrici, due autisti - non riusciva incredibilmente a trovare persone disposte a lavorare. Nell’Italia delle difficoltà contemporanee, stretta tra i salassi montiani, i rigori dell’Europa e i pianti sulla disoccupazione giovanile un’apparente parabola di illogicità. Invitato in trasmissione dalla conduttrice del programma nella puntata del 6 giugno scorso, di Salvo si è limitato a usare la tv come una bacheca: ha pubblicato l’annuncio. L’occasione la serviva il tema scelto dalla Merlino, basandosi sui sorprendenti dati di Unioncamere, i quali rivelano che nel 2011 sono state ben 117.000 le richieste di lavoro senza risposta. Bene, nel giro di un’ora sono giunte in redazione più di trecento mail. Dopo tre giorni, erano più di mille.

L’assist è servito a L’aria che tira per creare una rubrica intitolata Allego CV: ogni lunedì, in coda alla puntata, vengono letti i curricula dei candidati per mettere in connessione offerte e domande di lavoro. Imprenditori e aziende non hanno che da rivolgersi al programma inviando una mail (lariachetira@la7.it).

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