Quattro amici e una cinepresa: la favola di un regista fai da te

Quattro amici, un nonno novantenne e il sogno di fare cinema. Andrea Pellizzer l'ha realizzato: nell'arco di tre anni il regista milanese, classe 1972, dalla voglia di far sorridere il nonno rimasto solo dopo la morte della moglie ha ricavato una sceneggiatura e un film. Gli interpreti sono una «banda», tutta milanese, di persone che ogni giorno circondano la sua vita. In quattro settimane, nell'agosto dello scorso anno, Pellizzer ha ultimato le riprese di Tre lire, primo giorno, film indipendente con budget di soli 100mila euro. Il suo esordio da regista. Snobbato dai festival italiani, ha avuto successo negli Usa dove ha vinto il Golden Palm Award e il premio come Miglior film straniero al Beverly Hills film festival. Dopo la partecipazione a numerosi festival internazionali, è approdato a Milano al cinema Arcobaleno (in sala fino al 24 giugno). Tre lire, primo giorno è l’avventura di quattro infermieri trentenni che non hanno ancora deciso quale strada percorrere nella vita. Nel film la realtà incrocia la finzione, portando sullo schermo il desiderio di evasione e di ricerca esistenziale dei protagonisti.

Che prendono spunto dal falso racconto di un novantenne - arrivato in ospedale senza documenti e quasi in coma - e si ritrovano a rincorrere per mezza Italia un fantomatico francobollo Tre Lire toscano, datato 1860. «Il film - dice Pellizzer - è stata la prima esperienza cinematografica per quasi tutte le persone che compaiono nei titoli. Oltre che l'esperienza più bella della mia vita».

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