Quei documenti truccati che inguaiano il Comune

L'inchiesta sulle case vacanza. Gli inquirenti: "Palesemente false le carte della Borgunitour". Ma Palazzo Marino non avrebbe fatto le verifiche necessarie

Il guaio, anche per il Comune, è che certi documenti erano «palesemente falsi». Dice proprio così, un investigatore. «Palesemente falsi» gli attestati che hanno consentito alla Borgunitour di partecipare e vincere gli appalti milionari indetti da Palazzo Marino per la gestione dei servizi per l’infanzia.
Carte che garantivano i requisiti necessari perché la spa bergamasca partecipasse ai bandi (come ad esempio, lavori simili precedentemente eseguiti) che però non sono risultati a una prima e banale verifica contabile eseguita dagli inquirenti. Per questo, l’inchiesta aperta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza rischia di allargarsi anche all’amministrazione. Nel mirino del pm, oltre a Dario Zambelli (legale rappresentante della Borgunitour), ci sono infatti quei funzionari del Comune che avrebbero dovuto vigilare sulla bontà del dossier presentato negli uffici tecnici di Palazzo Marino, e che potrebbero aver chiuso un occhio sulle «incongruenze» della documentazione. Non solo, perché l’inchiesta punta anche all’ente del turismo sociale italiano Cisl di Bergamo (che controlla al 100% la Borgunitour) e ad altre due società, la «Orovacanze srl» di Desenzano del Garda e la «Oroviaggi srl» di Rossano. Queste, scrive il pm nel decreto di perquisizione, avrebbero presentato «dichiarazioni per attestare il possesso (da parte della Borgunitour, ndr) dei requisiti per partecipare alla gara». Insomma, avrebero contribuito a truccare le carte. In cambio di tangenti, è l’ipotesi investigativa.
Con questo schema, secondo la Procura, sarebbero stati assegnati appalti milionari. L’ultimo, per «l’affidamento dei servizi intergativi per il funzionamento della Case vacanza extraurbane del Comune di Milano» a Pietra Ligure e Andora è stato assegnato il 14 giugno scorso, per quasi 3 milioni di euro. Prima, però, la Borgunitour aveva vinto una gara - come unica partecipante al bando - per la «gestione integrata dei servizi ludico-alberghieri e complementari, presso le Case Vacanza site in Pietra Ligure (padiglione inferiore) e Cesenatico (Sorriso dei Bimbi) previa messa a norma delle stesse». Un bando da oltre 28 milioni di euro da spalmare su 12 anni, aggiudicato il 17 febbraio scorso, e per il quale la società turistica avrebbe dovuto anticipare 6 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione degli edifici. Ma è soprattutto l’ultimo appalto - quello di giugno - ad aver insospettitio la Procura, a cui una ventina di giorni fa è arrivata la denuncia di una società concorrente della Borgunitoru, la «Coopertaiva Doc» di Torino, che aveva già provato a segnalare a Palazzo Marino le presunte anomalie dell’operazione. Di fatto, però, anche quella gara viene vinta dai bergamaschi. Ma «siamo tranquilli e fiduciosi nella giustizia», ha detto Zambelli.
L’ex assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli, intervistata dal Giornale, ha spiegato che gli appalti «non sono di mia competenza, io do l’indirizzo e poi della stesura del bando e dell’assegnazione se ne occupa il facility management».

E, interpellato ancora dal Giornale, ieri il responsabile della direzione centrale facility management del Comune, Nunzio Dragonetti, ha preferito non rilasciare dichiarazioni («parlate con l’ufficio stampa») né commmentare le parole del suo ex capo.

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