Quel maledetto ultimo ponte

(...) una all’altra, con le braccia al cielo, mentre le quattro matrioske russe celebrano un’altra vittoria mentre Claudia Kuenzel, la tedesca che era quarta prima del sottopasso, adesso giace, mangia la neve, respira come se dovesse preparare l’apnea, stramazzata per quella rincorsa alla quale non credeva più nessuno, nemmeno i tedeschi.
Da quel pupazzo bianco spunta una coda bionda di capelli, fa presumere una bellezza da mozzare il fiato. Considerazione pericolosa e significativa, a quell’ora del mattino e con quel tempaccio, ma comprensibile dopo una settimana di Olimpiade.
Sabato rosa e azzurro, giorno di fatica e di gioia non scritta nel diario, i pronostici erano indirizzati altrove.

È uno stimolante, una pastiglia energetica ammessa da Wada, Cio e Guariniello per dormire sereni e vogliosi, perchè questa mattina, ancora a Pragelato, tocca a Di Centa-Valbusa-Piller Cottrer-Zorzi, quattro ragazzi italiani che hanno quote particolari tra gli scomettitori.
Non si potrebbe far saltare quell’ultimo ponte? Minare quel sottopasso maledetto? Si prevede nevicata. Forse fiocchi azzurri.

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