Circa una decina di anni fa, il comitato promotore dei mondiali di calcio in Giappone per il 2022 venne a Milano per presentare il suo progetto: tra tante cose hitech, c'era l'idea di ritrasmettere le partite in altri stadi del pianeta trasmettendo sul campo degli ologrammi dei giocatori in azione migliaia di chilometri più in là. «Siamo già pronti - dissero -, per ora su uno schermo grande come un tavolo. Ma ci arriveremo». Dieci anni dopo siamo ancora lontani da vedere tanta rivoluzione e il Mondiali nel 2022 si faranno in Qatar, però il 2019, oltre all'anno del 5G e dei dispositivi sempre più connessi, sarà l'anno delle grandi novità in materia di Tv. E soprattutto dell'arrivo in massa dell'8K, che Samsung ha già lanciato alla fine del 2008. E che il vicepresidente di Samsung Italia Marco Hannapel spiega come funziona.
LA NOVITÀ «È una nuova dimensione, lo si nota soprattutto quando l'immagine ha diversi piani di profondità. Il tema principale di questo nuovo tipo di visione è la luminosità: 4000 nit riescono a dare livelli di contrasto eccezionali. A volte sembra di stare davanti a una finestra. E c'è il paradosso dei pixel: nonostante l'8K ne abbia 33 milioni, non riesci a vederli. Devi mettere il naso appiccicato allo schermo. Una volta, con una tv a 2 metri di distanza, potevi avere massimo un 55 pollici per non farti venire il mal di testa. Adesso un 75 sembra quasi piccolo».
LA TECNOLOGIA «Anche in questo campo entra l'intelligenza artificiale per la correzione delle immagini e per l'upgrade della definizione. L'AI è interna ed esterna: dentro la Tv c'è il Quantum processor che scarica informazioni e poi manipola le informazioni in suo possesso migliorando l'immagine. L'impulso arriva via cloud da un server in Corea che ha già 456 filtri per fare questo lavoro, abbastanza per trasmissioni come concerti, film, partite di calcio, telegiornali, immagini con troppo nero o troppo chiare chiaro. Ma altri algoritmi si stanno sviluppando mano a mano, grazie al processore che identifica le operazioni da fare e chiede nuovi comandi. E già si può far arrivare all'8K anche una trasmissione in Sd, con un sistema che adegua l'immagine più la trasmissione va avanti».
I CONTENUTI «Dicono: però non ci sono i contenuti... Non è vero. Approfittiamo di un mercato che sta crescendo in Italia sui grandi formati: 65 e 75 pollici hanno fatto boom e per questo siamo pronti. Così abbiamo una partnership tecnologica con Chili, che in collaborazione con Magnitudo offre in streaming scienza e cultura: documentari sui dinosauri, così come sul Bernini o il Palladio. Alla massima definizione possibile, uno spettacolo. Così come sono uno spettacolo le foto e il video della Barcolana: considerato che una mirrorless ha un obbiettivo con 26 milioni di pixel, neanche il 4K che ne conta 8 ha mai fatto vedere la realtà. Con i nuovi Qled 8K si può. Infine c'è anche YouTube che ha già video disponibili nel formato».
LA MISSIONE «Beh, innanzitutto fa conoscere la tecnologia: gli 8K sono disponibili nei tagli da 65, 75 e 85 pollici con prezzi di partenza di 4999, 6999 e 14999 euro.
Ma il vero obbiettivo è arrivare sulla Luna: abbiamo un accordo con Lunar City e la Nasa già trasmette in 8K nativo le immagini della Terra dalla Stazione Spaziale con 4 telecamere interne e 6 esterne. E poi gli astronauti che l'anno prossimo torneranno sul nostro satellite si allenano con visori dello stesso formato. Insomma: quando sarà il momento, noi abbiamo la tv pronta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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