Rabbia "grillina" contro il guru imposto dal capo

Il popolo della rete si scatena contro il comico: "Guardate a me sta cosa di Grillo che se ne fotte sempre e comunque di quello che pensiamo noi da fastidio da parecchio, da quando s’e’ inventato il Non Statuto, per la precisione, senza consultare nessuno"

Rabbia "grillina" contro il guru imposto dal capo

Roma Un lavoraccio tenere a bada i grillini, non ci riesce neppure Grillo. La sua «rete» al minimo sussulto gli si rivolta contro, proprio quello strumento di democrazia diretta teorizzato dal guru Casaleggio (vero dominus, insieme al comico, del movimento) diventa un boomerang pronto a rinfacciargli poca trasparenza e una gestione padronale del non-partito. Ultimo esempio, la riunione nazionale degli eletti, convocata a Milano il 18 giugno, con modalità che sui meet-up Cinque stelle vengono criticate (come racconta Tommaso Caldarelli sul sito Giornalettismo). «Qualcuno mi sa spiegare cosa è successo, visto che circolano strane voci su decisioni già prese a monte, senza sentire gli eletti presenti?» si domanda un grillino. Quel che è successo in quella riunione lo racconta l’ex-candidato a sindaco di Torino per la lista 5 Stelle, Vittorio Bertola, sul forum del M5V Piemontese. Un racconto da cui emerge il ruolo dei fratelli Casaleggio, Davide e Gianroberto, proprietari della Casaleggio & Associati che produce tutto per Grillo, dal sito internet ai dvd ai contenuti (come la mappa della borsa italiana). «Abbiamo iniziato alle 11 e qualcosa, Beppe ha detto due parole facendo i complimenti agli eletti e poco più. Casaleggio jr. ha presentato i numeri del Movimento dopo le elezioni - racconta Bertola -, poi ha presentato quattro persone a cui sono state assegnate da loro delle attività». Quattro responsabili nazionali del Movimento, o qualcosa del genere. Ma scelti da chi? Lo chiede, e davanti a Grillo e Casaleggio, Davide Bono, consigliere regionale in Piemonte e già candidato del M5S alla presidenza della Regione. E succede questo: «Strappo il microfono alle 14.30 chiedendo lumi: chi ha deciso chi e se sono ruoli tecnici o politici? Mi si risponde che se qualcuno del territorio me lo chiede devo mandarlo a fan...». Una prassi, evidentemente, nel movimento che ha lanciato i Vaffa-day, rivolti anche ai suoi stessi militanti se fanno domande che non vanno. Il dibattito esplode sui meet-up (che ovviamente diranno fino alla noia che noi stiamo strumentalizzando e che non è vero etc etc...), accessibili on line. Cliccare per credere. Molti attaccano proprio Grillo. «Guardate - scrive un grillino, almeno così sembra -, a me sta cosa di Grillo che se ne fotte sempre e comunque di quello che pensiamo noi da fastidio da parecchio, da quando s’e’ inventato il Non Statuto, per la precisione, senza consultare nessuno. Che noi abbiamo un serio problema di democrazia interna penso sia ormai arcinoto». Mauro Conte è pronto a ri-sfanculare: «Eh no, miei cari! Il movimento siamo noi e imposizioni dall’alto non ne accettiamo.

Chiunque siano i quattro nominati, non voglio neanche saperlo, io non ne riconosco né il ruolo né una eventuale autorità. Se Grillo mi manda aff..., io mando aff... lui. Ognuno vale uno. Punto». «Che ci stia prendendo tutti per il culo?» scrive il M5S di Sesto San Giovanni. Non è l’unico (meet-up) a chiederselo.

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