Giovanna Pesco è un nome che, di per sé, non dice nulla o quasi. Tuttavia a Milano quando si nomina la «signora Gabetti», ormai quasi tutti sanno che non sintende la titolare dellarcinota agenzia immobiliare bensì proprio la signora Pesco, 57 anni, appartenente a una nota famiglia palermitana emigrata a Milano una quindicina danni fa. La donna - vertice di unorganizzazione che speculava da anni sulloccupazione abusiva delle abitazioni di via Padre Luigi Monti - ieri è stata condannata a 3 anni e 4 mesi proprio nellambito del processo che lha vista come principale accusata. Due anni invece per Anna Cardinale, la 39enne figlia della Pesco. E un risarcimento di 100mila euro al Comune per danni patrimoniali che ha colpito entrambe.
Lo scorso 11 novembre con un blitz della polizia, Giovanna Pesco, la figlia e il genero (già tutti con precedenti di polizia) erano finiti in manette grazie ai poliziotti della squadra mobile e a quelli del commissariato Greco-Turro con laccusa di associazione a delinquere finalizzata alloccupazione abusiva e, dopo una dozzina di perquisizioni sempre negli appartamenti di via Monti, altrettante persone erano state denunciate a piede libero. Le indagini avevano preso il via ad agosto 2009 dopo la denuncia di Frediano Manzi, presidente dellassociazione Sos usura ed erano andate avanti con difficoltà per il clima di paura creatosi tra i residenti.
La Pesco e la figlia, infatti, gestivano loccupazione abusiva di una ventina di appartamenti comunali dello stabile al civico 16 di via Monti (alcune sono case Aler, ma non tutte) come fossero loro e creando una generale atmosfera dintimidazione tra la gente del posto: con affitti variabili tra gli 800 e i 1500 euro al mese, la «signora Gabetti» dè noantri affittava abitazioni a chi era in cerca di un tetto. Naturalmente «laffitto» veniva pagato in nero.
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