Franco Sala
Pur di non rinunciare al colpo, non ha esitato a puntato la pistola contro la schiena di una cliente. Sono le 19 dellaltra sera, frazione Robbiano di Giussano: piove a dirotto, in giro cè poca gente. La luce dei lampioni, fuori in strada, è attenuata dal mezzo diluvio. Il rapinatore, armato di semiautomatica, volto parzialmente coperto da un cappellino e una sciarpa di colore scuro, fa incursione nel Superdì. È un balordo, forse di mezza tacca. Forse è imbottito di droga. Punta larma. Urla come un forsennato: vuole i soldi. Il bandito, che parla italiano, senza tradire inflessioni dialettali, avvicina il gestore dello spaccio alimentare e minaccia: «Dammi i soldi. Non fare il furbo». Il commerciante al momento cerca di prendere tempo. Niente da fare, il criminale afferra una cliente e le punta larma. Pretende lincasso. La tensione, intanto, sale alle stelle. La casalinga, 50 anni, che abita a pochi passi dal supermercato, è in ostaggio. Il balordo le spinge con forza la canna della pistola nelle costole. Un imprevisto, una parola di troppo, un allarme che comincia a suonare e il malvivente potrebbe premere il grilletto. Tutti i presenti sono immobili: trattengono il respiro. In ogni caso la casalinga riesce a fare appello a tutte le sue forze e mantiene la calma. Il rapinatore non la molla un attimo. Con la pistola puntata la spinge fino alle casse: è fatta. Sono trascorsi almeno quindici minuti dallinizio della razzia. Il rapinatore solitario, arraffa il bottino e lo infila nella tasca del giubbotto. In tutto riesce a portare via millecinquecento euro in banconote. Lincasso del pomeriggio. Conclusa la rapina sono tutti attoniti. Il criminale guadagna luscita dellesercizio e scompare. Scatta lallarme: sul posto arrivano le gazzelle della radiomobile di Seregno.
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