Nove colpi in due settimane, è linvidiabile media di un pregiudicato che, taglierino alla mano, ha «guadagnato» circa 32mila euro. Uno stipendio da top manager. Che probabilmente finirà tutto in avvocati, visto che alla fine è stato arrestato dai carabinieri. Dietro le sbarre è finito P.A., 35 anni, pregiudicato, residente a Cinisello Balsamo. Dal mese di febbraio, uscito dal carcere dove era stato rinchiuso sempre per rapine, il trentacinquenne si era messo a macinare colpi a ritmo industriale. Finora le rapine attribuitegli sono nove. Il 19 giugno, armato con un coltello, rapina 9mila euro alla Banca Intesa di Muggiò, più altri 6mila allUnicredit sempre di Muggiò. Il 23 assalta il Credito Cooperativo di Lissone, minaccia gli impiegati e sparisce con 6mila euro. Il 27 giugno colpisce alla Banca Popolare di Milano a Macherio: altri 3mila. Passano 48 ore ed il trentacinquenne si supera: mette a segno due razzie nel giro di trenta minuti. Al Credito Artigiano di Seregno, 1.500 euro, quindi, mezzora dopo, allUnicredit di Cesano Maderno, altri 960. Il 30 giugno razzia 3.400 euro alla Popolare di Milano di Sesto. Mentre, il 3 luglio altra doppietta: ancora alla Popolare, a Cusano, arraffa 2.000 euro e poco dopo al Banco Desio di Muggiò.
Questa volta una mazzetta civetta esplode e gli manda in fumo il colpo. Ora i carabinieri stanno visionando le riprese delle banche assaltate negli ultimi quattro mesi: sospettano che il pregiudicato possa essere lautore di almeno una trentina di colpi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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