Reagisce ai banditi, benzinaio ucciso

RomaÈ morto nel giorno del suo compleanno, davanti agli occhi del figlio, per difendere l’incasso della mattinata nella sua pompa di benzina alle porte di Cerenova, nei pressi di Ladispoli, sul litorale a nord di Roma. Mario Cuomo, 62 anni spaccati, è stato ucciso da due rapinatori nel suo distributore Erg al chilometro 43,400 della via Aurelia. Il fratello Giancarlo, più giovane, è stato ferito in modo grave ma non è in pericolo di vita.
È caccia aperta ai due rapinatori, probabilmente di nazionalità italiana, che si sono trasformati in assassini al termine di un colpo che loro speravano rapido e fruttuoso. Ma le cose non sono andate secondo i piani dei due malviventi, che si sono presentati poco dopo le 12,30 nella stazione di servizio a cavallo di un maxiscooter e con il volto coperto da un casco integrale. La stazione di servizio era chiusa da pochi minuti e Mario e Giancarlo, assieme al figlio del primo, Alessandro, 35 anni, erano nell’ufficio a contare i soldi dell’incasso. Davanti all’arma spianata dei due banditi Alessandro è riuscito a fuggire, mentre i due fratelli si sono rifiutato di consegnare il bottino. Ne è nata una violenta colluttazione, fin quando i rapinatori, probabilmente non dei professionisti, hanno aperto il fuoco. Giancarlo è stato centrato a una spalla da un proiettile calibro 9. Quando Mario si è chinato per soccorrere il fratello, è stato a sua volta colpito alla testa da un altro proiettile esploso dalla stssa arma. I banditi hanno arraffato le banconote, il cui ammontare non è stato ancora quantificato - si pensa a qualche migliaio di euro - e sono fuggiti a tutta velocità, così come erano arrivati. Pochi minuti e sono giunti i soccorsi: Mario è stato trasportato all’ospedale Gemelli di Roma, dove è spirato subito dopo l’arrivo, mentre il secondo è stato portato al San Camillo, dove è stato operato d’urgenza. Avrebbe subito anche un arresto cardiaco.
La rapina è avvenuta in pieno giorno nei pressi di un centro residenziale di un’affollata località di mare in una bella giornata di agosto. Numerosi quindi i testimoni che potrebbero fornire ai carabinieri di Ladispoli, che conducono le indagini, elementi utili per rintracciare i banditi. Gli inquirenti stanno anche esaminando le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso in funzione nella stazione di servizio, che conterrebbero sequenze interessanti. A provocare la reazione dei fratelli Cuomo la loro rabbia per essere già stati vittime di numerose rapine negli ultimi mesi. «Avevano già subito altre due o tre assalti. L’ultimo lo scorso inverno a febbraio - ricordando gli abitanti della zona, che conoscevano bene i due fratelli -. Erano due brave persone non hanno mai fatto del male a nessuno ma ormai erano esasperati dalle continue rapine che avvengono qui. Mario aveva due figli: uno lavora con lui e l’altro in un negozio di tabacchi vicino al distributore». Della vicenda ha subito approfittato il centrosinistra romano per lanciare un presunto allarme sicurezza nella capitale. «L’ennesimo gravissimo ed efferato episodio di criminalità deve far riflettere molto Alemanno, che ha impostato la sua campagna elettorale sulla sicurezza», urla il portavoce dell’Italia dei Valori Leoluca Orlando. «Ancora morti e sparatorie, Roma come Caracas», si fa prendere la mano Atlantide Di Tommaso, segretario romano del Psi. «Per fortuna la sicurezza era una priorità del centrodestra», fa notare Jean-Léonard Touadi, deputato del Pd. Tutti fingono di ignorare che la capitale dista circa 40 chilometri da Cerenova e quindi dal centrodestra deve arrivare una lezioncina di geografia prima ancora che di buon senso. «È sempre demenziale assistere a tentativi di strumentalizzazione della violenza, addirittura prima di conoscere i fatti e il luogo dove questi sono avvenuti», accusa Marco Di Cosimo, vicecoordinatore vicario del Pdl di Roma.

«Per la classe politica che vuole candidarsi a guidare l’Italia non sapere che il comune di Cerveteri è una cosa e quello di Roma è un’altra è piuttosto grave», ironizza il deputato Vincenzo Piso, coordinatore Pdl del Lazio.

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