La Regione s’inventa la «tassa subacquea»

La Regione s’inventa la «tassa subacquea»

La Regione vuole tartassare i subacquei, e prepara un’imposta di 100 euro all’anno per l’iscrizione all’albo istruttori, e di 500 euro a carico delle strutture, i diving, che sono guidate dagli operatori professionali del settore. Nell’affannosa ricerca, dunque, di risorse finanziarie in grado di rimpinguare le casse vuote dell’amministrazione regionale, ecco che spunta all’orizzonte un nuovo balzello, questa volta in capo alla categoria degli appassionati dei fondali marini, compreso chi, della pratica sub, fa una regolare professione.

Una professione, del resto, già gravata da oneri pesanti. Li ricorda Giorgio Barsotti, presidente del Cost-Comitato operatori subacquei turistici che comprende 18 diving: «Le voci di spesa normalmente a carico di chi pratica l’attività (...)

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