Dalla Regione sì alla legge obiettivo Le infrastrutture mettono il turbo

Approvata la normativa che permette al Pirellone di rimuovere «intoppi» nella realizzazione delle grandi opere

(...) la giunta regionale ha approvato la nuova legge in materia di infrastrutture che velocizza «la realizzazione delle grandi opere strategia viarie o ferroviarie di interesse nazionali». L’amministrazione guidata da Roberto Formigoni grazie alla legge obiettivo può adesso «qualora non si raggiungessero le intese per regolare ruoli, competenze e tempi» intervenire «con propri provvedimenti per evitare che reiterate e ingiustificate inadempienze degli organi possano frenare la realizzazione».
«Questa legge è la prova che Regione Lombardia è la vera protagonista delle nuove grandi opere viarie» chiosa il presidente della commissione territorio Marcello Raimondi (Fi): «Opere che da troppo tempo sono bloccate da veti di comuni e di gruppi politici contrari allo sviluppo del territorio». E mentre Raimondi segnala la «parte» svolta dalla sua commissione - «con tanto di critiche pretestuose dei soliti esponenti del partito del no» -, l’assessore alle infrastrutture Raffaele Cattaneo confida «in una leale collaborazione con lo Stato»: «Ulteriore intesa con il governo o con i singoli ministri per condividere una procedura in co-amministrazione in cui la Regione sia delegata allo svolgimento delle attività necessarie alle opere».
Una legge «per non perdere più tempo» commenta il governatore Roberto Formigoni, che ha avuto modo di illustrarla a Gianni Letta insieme, tra l’altro, ai temi connessi a Expo 2015: «Una bella botta a un vecchio modo di fare, anzi di non fare, le opere. Abbiamo introdotto meccanismi di semplificazione e di sburocratizzazione, con l’obiettivo di non far perdere tempo alla realizzazione delle opere e ai cittadini».

Che, poi, osserva Cattaneo è «il prendersi tutti gli spazi di federalismo che consente la Costituzione» superando «gli accordi di programma» che non funzionano più.
E Bruno Dapei (Fi) dalla Provincia di Milano segnala che «il “federalismo infrastrutturale“ è cruciale» per superare quel «deficit viario» imposto ai milanesi dalla giunta di Filippo Penati.

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