Renée Fleming, soprano di New York, ha uno sguardo trasognato, ma la tempra è ferrea. Proprio la personalità decisa che, combinata ad avvenenza, voce dangelo e spirito imprenditoriale, ne ha fatto la diva dellopera tra le più pagate al mondo. La Fleming è primadonna al Metropolitan di New York, ospite degli appuntamenti che contano, Olimpiadi, Premi Nobel, feste per Presidenti (Barack Obama) e re (dInghilterra). Tre Grammy Award, testimonial della Rolex, ispiratrice di profumi per la maison Coty e del dessert «Diva Renée». Tutto bene, salvo il fatto che in Italia canti poco. Perché? Si dice che costi uno sproposito, lei la butta sul solito «programmo le produzioni con molti anni danticipo, i teatri italiani si propongono quando non ho più spazi in agenda». È vero che nel 2010 sarà in Italia per due appuntamenti: il 28 luglio al Festival Puccini di Torre del Lago e il 3 agosto a Cortona, per il Tuscan Sun Festival. «Mi piace lidea di cantare in un piccolo centro carico di storia come Cortona, ricordo con piacere il pubblico di questo Festival e latmosfera raccolta. Mi alletta poi lidea di cantare nella terra di Puccini», spiega. Il Puccini «che parla direttamente al cuore. È un flusso di emozioni», osserva. La Fleming è una cantante lirica che adora la musica dAmerica, il jazz: genere che ascolta e canta (vedi il cd Haunted Heart).
È unartista pragmatica e si vedrebbe bene nei panni del General manager in teatro, «alternerei titoli di tradizione alla novità, punterei su un pubblico giovane e vedrei di far quadrare il bilancio» spiega dichiarando che «in questo momento lo stato della cultura in America è disastroso». Cinquantunenne, la Fleming ha già pronti gli eredi. Sono le due figlie adolescenti, «studiano canto. E sono molto brave».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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