Il retroscena Ma Medusa avrà la parte del Leone?

Mostra di Venezia, Mostra di Medusa: Baarìa di Giuseppe Tornatore, La doppia ora di Giuseppe Capotondi e Il grande sogno, autobiografia (!) di Michele Placido sono suoi, per un totale di tre dei quattro film italiani in concorso. Dunque la promozione del languente cinema nazionale continua al Lido, nonostante gli esigui esiti: anche quest'anno si cerca di agire come l'Iri di un tempo.
Dell'indiretta sovvenzione offerta dalla vetrina garantita alla Mostra usufruiscono anche film francesi (Mr. Nobody di Jaco Van Dormael, 36 vues du Pic Saint-Loup di Jacques Rivette, Pérsecution di Patrice Chéreau), che da tempo attendevano un festival che li accogliesse.
Un terzo dei film in concorso ha dunque usufruito di una sorta di eccezione culturale. Si può sperare che uno di loro la meriti e che non si ripeta, pari pari almeno, il disastro estetico della Mostra del 2008. Ma allora perché andare ancora alla Mostra? Per vedere Capitalism: A Love Story di Michael Moore, film appena finito su una crisi strutturale, quella del capitalismo, appena cominciata. Moore non dirà in merito tutta la verità, come non la diceva Fahrenheit 9/11 sull'aggressione all'Irak, ma qualcosa dovrà pur dire. E varrà la pena di ascoltarlo.
Sempre in quota America, una curiosità/rivalsa: oltre quarant'anni dopo La notte dei morti viventi, che la commissione selezionatrice dell'abortita Mostra del 1968 neppure sbirciò, George Romero sbarcherà al Lido con Survival of the Dead, ulteriore séguito di zombi, alfieri di un orrore che ormai affiora anche in uno dei film italiani.
Per trovare del divismo in concorso, ci vuole The Road di John Hillcoat, con Charlize Theron, una habituée del Lido.

A proposito: George Clooney non mancherà neanche quest'anno, infatti appare con Ewan McGregor in The Man Who Stare at Goats di Grant Heslow, ma sarà fuori concorso, come Matt Damon in The Informant di Steven Soderbergh. Con dieci euro per ogni volta che costoro, salvo Heslow, sono stati alla Mostra, cenerete in un ristorante di lusso. In due.