L'opera più famosa di Richard Serra è La materia del tempo che occupa, maestosa, l'atrio principale del Guggenheim di Bilbao: si può camminare in mezzo alle sue 1034 tonnellate di acciaio ossidato, labirintiche e sinuose, studiate (come tutte le opere by Serra) per ergersi senza bisogno di sostegni o ancoraggi. Ci si sente avvolti, quasi catturati. Quando si osserva invece l'opera dall'alto, al primo piano del museo, la sua forma ipnotizza: è un'involuzione o un'evoluzione? Dove conduce?
All'annuncio, tramite necrologio sul New York Times di ieri, della morte a 85 anni del grande artista statunitense, La materia del tempo ha subito occupato gli spazi digitali (social, soprattutto): ciascuno con il suo ricordo, il suo pensiero. Segno che l'arte di Richard Serra, campione di un minimalismo muscolare che alle forme semplici e lineari e ai materiali comuni associava la grande dimensione, è stata, per certi versi, anche pop, ovvero popolare: è arrivata al grande pubblico, è stata amata. Richard Serra aveva 85 anni, viveva nella sua casa di Long Island, nello Stato di New York, ed è mancato - così ha riferito il suo avvocato - a causa di una polmonite. Nato a San Francisco da padre maiorchino e madre russa di Odessa, con studi in letteratura inglese a Berkeley e in belle arti a Yale, Serra da giovane aveva anche lavorato in un'acciaieria, dove aveva imparato molto della lavorazione dei metalli, acquisendo una dimestichezza strabiliante con quei materiali che avrebbe utilizzato, in cinquant'anni di attività, nelle sculture che ora troviamo in diversi spazi pubblici e musei.
Leone d'oro alla carriera alla Biennale di Venezia nel 2001, approdò alla scultura dopo lo studio della pittura e coltivava sempre l'arte del disegno: lo dimostrano le mostre alla Cardi Gallery di Milano del marzo di due anni fa e la rassegna al Macro di Roma dello stesso anno, in cui era ricostruita la sua prima esposizione nel nostro Paese, nel '66, alla galleria capitolina La Salita. Richard Serra ha esposto in Italia anche alla Gam di Milano nel 2016 e a Napoli, in piazza del Plebiscito, nel 2003, con un lavoro a spirale in fogli d'acciaio che oggi è anch'esso al Guggenheim di Bilbao. Campione di una scultura dalle forme quasi sacrali e imperscrutabili, Serra ha realizzato interventi site specific indimenticabili, come quello, prima negli anni Ottanta e poi nel 2008, in place de la Concorde a Parigi, ma ha subìto anche l'onta di veder rigettato un suo progetto.
Accadde nel 1981 con Tilted Arc, un arco di metallo lungo 36 metri installato nella Federal Plaza di New York, contestato da chi doveva recarsi al lavoro negli uffici in zona e, trovando
la piazza occupata, era costretto a un percorso più lungo. Ne seguì un processo molto americano che portò alla rimozione dell'opera e da allora, come richiesto dallo stesso Richard Serra, l'arco non venne mai più esposto.
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