Roma - E’ necessario un incontro tra socialisti e moderati per varare le riforme ritenute indilazionabili perché l’alternativa è "rinnovarsi o perire". Non è un amarcord anni Settanta-Ottanta ma si tratta di stretta attualità politica: le riforme, appunto. E' tornato a parlarne il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della commemorazione dello statista socialista Pietro Nenni, avvenuta alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Si è parlato di Nenni e delle riforme istituzionali. Con, all'orizzonte, la possibilità di realizzarle mediante una "convergenza" tra le forze della maggioranza e quelle dell'opposizione. Non è indispensabile, aveva detto appena ieri Fini. La maggioranza può farle anche da sole. Ma, certo, trattandosi delle regole istituzionali, farle con l'opposizione (o una parte cospicua di esse) può essere utile. E importante.
"Rinnovarsi o perire" "Tutto è in questione, tutto è posto di fronte all’alternativa di rinnovarsi o perire", ha detto Fini citando una frase celebre di Nenni. Il presidente della Camera ha aggiunto che "possiamo interpretare questa frase sia come un invito, sia come un ammonimento. Certo è che, letta trent’anni dopo, mantiene intatta la sua grande forza ideale e morale". In precedenza Fini aveva citato quella "politica delle cose, con la quale Nenni tentava un incontro tra socialisti e moderati per varare riforme ritenute indilazionabili".
Il presidente della Camera ha anche citato "il nesso stretto fra modernizzazione economica e quella istituzionale" ed esaltato il ruolo di uomo politico di Nenni con la sua "idea della politica come militanza e missione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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