Iperico (o erba di San Giovanni), funziona come antidepressivo ma ha anche altri benefici: ecco quali

Il più potente depressivo naturale noto anche con il nome di erba di San Giovanni è efficace contro innumerevoli disturbi

Iperico (o erba di San Giovanni), funziona come antidepressivo ma ha anche altri benefici: ecco quali
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Sin dall'antichità le vengono attribuite importanti proprietà terapeutiche. Stiamo parlando dell'iperico, una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Clusiaceae. Il nome botanico, Hypericum perforatum, è strettamente connesso alle sue caratteristiche. L'arbusto, infatti, presenta delle ghiandole peculiari che rendono le sue foglie bucherellate.

Esso è conosciuto con diversi nomi popolari, "fuga daemonum" e "scacciadiavoli", ad esempio. Tuttavia il più noto è senza dubbio "erba di San Giovanni", in quanto i fiori vengono raccolti il giorno del solstizio d'estate quando il sole, raggiungendo il massimo della sua forza, feconda la terra. Ma quali sono i benefici dell'iperico?

Le proprietà dell'iperico

Sono quattro i principali principi attivi dell'iperico: flavonoidi (quercitrina, isoquercitrina, iperoside, rutina), tannini catechinici, floroglucinoli (iperforina, adiperforina) e naftodiantroni (ipericina e pseudoipericina). Tutti sono preziosi, ma in particolare l'iperforina che, come abbiamo visto appartiene alla classe dei floroglucinoli, è un metabolita dalle spiccate virtù antidepressive, antibatteriche e antinfiammatorie.

Notevole anche l'azione sul sistema nervoso dell'ipericina, una molecola che esercita una significativa funzione antidepressiva poiché agisce direttamente sugli ormoni (e non solo) implicati nel mantenimento del tono dell'umore: serotonina, dopamina, norepinefrina, L-glutammato e GABA). Dell'ipericina sono altresì riconosciute le doti antivirali e immunostimolanti.

I benefici dell'iperico

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato delle proprietà antidepressive dell'iperico che, secondo varie attestazioni scientifiche, agisce come i cosiddetti farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina. Tuttavia, oltre a stimolare le molecole cerebrali del benessere, l'arbusto presenta altri innumerevoli benefici. Infatti:

  • Ha un'azione antibatterica e antivirale: si è dimostrato efficace nell'inibire la proliferazione di numerosi batteri (tra cui lo Staphylococcus aureus e l'Escherichia coli) e patogeni virali (Herpes simplex di tipo 2, virus dell'influenza A2)
  • Accelera la guarigione delle ferite: favorendo il processo di riepitelizzazione, permette alla cute di rigenerarsi e di divenire più resistente
  • Allevia i sintomi della dermatite atopica: prurito, infiammazione e lesioni da grattamento sono leniti dopo poche applicazioni dell'unguento
  • Riduce le manifestazioni della psoriasi: la già citata iperforina contrasta la desquamazione, l'eritema e l'ispessimento cutaneo
  • Accresce la libido nelle donne: la pianta agisce direttamente sugli estrogeni provocando un aumento consistente degli stessi.

Le controindicazioni dell'iperico

L'iperico lo si trova in commercio sotto forma di capsule, gocce, decotti, tintura madre, oli, unguenti e gel. Prima di assumerlo è importante chiedere consiglio al proprio medico o all'erborista di fiducia. Il suo uso è sconsigliato ai bambini, alle donne gravide, durante l'allattamento e ai soggetti in terapia con gli antidepressivi triciclici e con l'indinavir, un farmaco che viene impiegato nella cura dell'Hiv.

Gli effetti collaterali compaiono quando vi è un utilizzo incongruo dell'arbusto e includono: fenomeni allergici, stanchezza, irrequietezza, disturbi

gastrointestinali. Poiché la pianta è fotosensibilizzante, se ci si espone al sole durante il trattamento, possono verificarsi eritemi cutanei e, in rari casi, episodi di neuropatia acuta.

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