Roma, contro l’Atalanta il pericolo è giallo

Nella sfida coi nerazzurri di Colantuono Spalletti ha due obiettivi: non perdere terreno dall’Inter ed evitare ammonizioni ai diffidati

Andrea Cuomo

Duecento ore non per decidere ma di certo per indirizzare una stagione. Quello che inizia stasera all’Olimpico contro l’Atalanta è per la Roma di Spalletti un piccolo ciclo terribile. Non tanto per la difficoltà degli impegni quanto per la loro importanza: oggi i nerazzurri di Colantuono e domenica prossima (sempre in notturna) il derby per non perdere contatto dall’Inter che naviga a più 4 ed è attesa da meno insidiosi agguati (oggi pomeriggio il Siena al Meazza, domenica prossima visita all’Empoli). In mezzo, martedì sera, ancora a Roma, la sfida con il Valencia per vidimare il passaggio agli ottavi di Champions League: questione di soldi e di prestigio, per la quale serve un punto contro una squadra forte ma tranquilla (è già qualificata) sperando in buone notizie dalla Grecia. La ragione dice Roma, ma i giallorossi hanno spesso sofferto le metamorfosi giustificate dai calcoli.
Ma andiamo per gradi. Stasera all’Olimpico arriva l’Atalanta che naviga tranquilla nella zona di chi può, in una stagione così stramba, sognare l’Europa: gli orobici segnano da nove giornate consecutive, ma hanno anche la quarta peggiore difesa del campionato. E la Roma ha il migliore attacco. Indizi che non fanno una prova. «L’Atalanta - avverte Spalletti, che ha deciso di risparmiare ai suoi il ritiro - sta facendo un buon campionato: il mio amico Colantuono ha dato la sua impronta alla squadra, si vede da come lotta e dal ritmo altissimo che tiene per 90 minuti. Le insidie possono venire da più parti, ci è già successo di andare in difficoltà con squadre anche più piccole». Le insidie possono venire anche dai cartellini: con De Rossi, Perrotta, Chivu, Pizarro e Panucci in diffida e il derby alle porte, Spalletti potrebbe lasciare a riposo qualcuno. «Non lo escludo, farò delle scelte per fare meno danni possibili». In panchina potrebbe finire Panucci, con Cassetti e Tonetto in campo. Niente turn over invece in attacco, dove Vucinic e Montella sembrano ancora destinati a fare i rincalzi di lusso. Un ruolo che sembra andare sempre più stretto all’aeroplanino, dato in decollo per altre destinazioni dopo sette anni in giallorosso. «Montella sta bene e capisco il suo momento - dice il tecnico - ma devo capire anche quello della squadra: la prima alternativa a Totti comunque è lui».
Ma i pensieri di Spalletti sembrano rivolti ad altri neroazzurri, quelli dell’Inter. Così Spalletti vede la volata al titolo di inverno che impegnerà Inter e Roma nelle prossime sei giornate: «L’Inter ha il calendario più facile da qui alla fine dell'anno? Non sono preoccupato, perché siamo nelle condizioni di giocarcela con qualsiasi avversario, se avremo la possibilità di avere tutti a disposizione. E poi noi abbiamo una cosa in più dell’Inter: il gruppo». Troppa spavalderia? Niente paura, poi Spalletti frena: «Il nostro scudetto è migliorare, continuare a fare bene. Poi una crisi ce l’avranno tutti, l’importante sarà non farla durare troppo». E la Champions? «Influirà sul campionato, perchè porta via molte energie mentali. E loro in questo momento hanno qualche ricambio in più di noi».

Infine una sorta di appello al pubblico, dal momento che i giallorossi giocheranno quattro delle prossime cinque partite all’Olimpico: «È un momento delicato, carico di difficoltà, in cui possiamo costruire molto per il futuro. Giocare tante gare in casa sarà un vantaggio, il nostro pubblico ci darà una carica in più».

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