“Ci hanno vietato la passeggiata per la sicurezza e noi la stiamo facendo, come faremo la marcia su Roma”. La chiamano “passeggiata per la sicurezza” ma è qualcosa di più. E non si tratta di un bisticcio terminologico con chi preferisce definirla “ronda”. Ieri sera abbiamo assistito alla prova generale della vietatissima “marcia su Roma” che si terrà, forse, il prossimo 28 ottobre.
Così Forza Nuova e Roma ai Romani hanno sfidato il sindaco di Roma Virgina Raggi ed il capo della polizia Franco Gabrielli “invadendo” via Grotta di Gregna. A pochi passi dal centro di accoglienza di via del Frantoio, hanno scelto l’Inno d’Italia per rispondere con un sonoro “me ne frego” ai divieti incassati in questi giorni. Circa 70 le persone che hanno “marciato” su un quartiere, il Tiburtino III, militarizzato dalla presenza di agenti in tenuta antisommossa, blindati e persino l’idrante (guarda il video).
Giuliano Castellino, esponente romano del partito di Roberto Fiore (che era a Padova a presenziare un evento identico), spiega: “Roma deve tornare ai romani, l’Italia agli italiani, siamo stanchi di sentirci prigionieri a casa nostra”. E ancora: “Ogni sfratto di un nostro connazionale sarà una barricata, ogni centro accoglienza sarà una trincea, non siamo più disposti a tollerare l’arroganza di questo sistema”. Ormai dalla sera dello scorso 30 agosto, giorno in cui i residenti hanno assaltato il centro di accoglienza di via del Frantoio (in risposta al presunto “sequestro” di una donna, Pamela Pistis, da parte dei migranti ospiti del centro), in questa periferia dimenticata si respira un’aria pesante. E nemmeno l’improvviso cambio di prospettiva dettato dall’iscrizione della Pistis, sospettata d’aver mentito sulla dinamica dei fatti, nel registro degli indagati della procura di Roma per lesioni aggravate dall’uso di armi è bastato a stemperare il clima.
Così anche i cittadini comuni, pur non condividendone il pensiero politico, solidarizzano con Forza Nuova: “Meglio loro che il nulla”. Una donna sulla quarantina, scesa in strada assieme al marito, spiega: “Non abbiamo problemi a manifestare con loro, se nessuno fa niente qui ci si mangiano”. Un’altra aggiunge: “Non vivo bene quello che accade qui, ogni 10 metri trovi un edificio occupato dal loro. Se lo facciamo noi: denunce, carcere, cioè…”. E aggiunge: “Io c’ho sessant’anni e della connotazione politica non m’interessa, io rivoglio casa mia, io non starò mai dalla parte di chi li vuole (i migranti, ndr)”. È una voce solitaria quella che urla dalla finestra e dice: “Andate via, Tiburtino non vi vuole”.
La “passeggiata” degli attivisti, ad una mezz’ora dall’inizio, è stata interrotta dalle forze dell’ordine che, dopo aver accerchiato il gruppo, hanno prelevato Castellino.
Per lui e per gli altri 2 organizzatori, portati al commissariato di San Basilio, la denuncia per manifestazione non autorizzata è stata immediata. Sono invece 69 le persone identificate e filmate dalle telecamere della polizia scientifica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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