La Cassazione ha deciso di rendere nulla la multa inflitta ad un automobilista sorpreso a transitare in una strada riservata ai mezzi pubblici: sulla vettura, infatti, era esposto il contrassegno disabili, e per tale ragione la sanzione non doveva essere comminata. L'episodio in esame, riportato da Il Tempo, si è verificato a Roma, e secondo i giudici di Piazza Cavour ad essere colpevole è l'amministrazione comunale della Capitale, che in tutti questi anni non ha provveduto a predisporre degli adeguati sistemi di verifica automatizzata dei tagliandi esposti sui parabrezza delle auto. L'automobilista che ha ricevuto la sanzione, infatti, aveva esposto il contrassegno disabili riconosciuto dal Comune di appartenza.
La vicenda, nello specifico, riguarda una donna originaria di Frascati. La signora, come riferito da Il Tempo, stava accompagnando il padre disabile a Roma quando è scattata la sanzione da parte della polizia locale. La donna, rea di essere passata con l'auto in una corsia riservata ai mezzi pubblici, si è quindi vista recapitare poco tempo dopo la multa a casa. Sulla vettura, però, era ben visibile il contrassegno disabili.
I giudici del tribunale di Roma hanno riconosciuto la sanzione come legittima. Il fatto che a bordo della vettura si trovasse un uomo disabile, fra l'altro in possesso di regolare contrassegno rilasciato dal Comune d'appartenenza, non rendeva in ogni caso giustificabile il transito in una corsia strettamente riservata ai mezzi pubblici. Non solo. Irrilevante, per i giudici, l'esposizione del contrassegno disabili sul parabrezza, in quanto questo "non era percepibile dal sistema automatico di controllo".
Di parere contrario i magistrati della Corte di Cassazione, i quali hanno invece specificato che "il contrassegno disabili, che autorizza la circolazione e la sosta del veicolo adibito al trasporto di una persona con capacità di deambulazione sensibilmente ridotte anche all'interno delle zone a traffico limitato e delle aree pedonali, è rilasciato alla persona disabile in modo che questa se ne possa servire esponendolo su qualsiasi veicolo". Il contrassegno, inoltre, è valido su tutto il territorio nazionale, non solo nel Comune che l'ha rilasciato. Per i giudici di Piazza Cavour la signora di Frascati aveva il diritto di transitare nella corsia con il padre disabile a bordo dell'auto.
Ad essere colpevole, in questo caso, è il Comune di Roma che, a causa "dell'inadeguatezza del sistema di controllo automatizzato" indispensabile per la verifica del contrassegno esposto sul parabrezza, ha di fatto ostacolato il diritto di transito di una persona con disabilità.
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