Colle Oppio, dopo le denunce de Il Giornale scatta il blitz anti degrado

Dopo i diversi servizi di denuncia realizzati da Il Giornale, a Colle Oppio scatta il blitz anti degrado: 10 gli ordini allontanamento emessi e 5 persone denunciate per occupazione abusiva

Colle Oppio, dopo le denunce de Il Giornale scatta il blitz anti degrado

Stamattina il parco di Colle Oppio era irriconoscibile. Niente più indumenti appesi ai ruderi romani né bivacchi. Via anche giacigli e immondizia che cingevano d'assedio l'area giochi. E per ora si sono interrotte persino le continue incursioni nelle aree archeologiche cantierizzate, all'interno delle quali migranti e clochard si erano stabiliti da diversi mesi. Insomma, sembra proprio che il giardino che affaccia sul Colosseo, dopo una lunga stagione di abbandono, sia ricomparso nei radar delle istituzioni.

È di ieri mattina la maxi operazione anti-degrado messa a segno dalle pattuglie della polizia locale di Roma Capitale, coadiuvate dai carabinieri della Stazione di piazza Dante e del Nucleo Radiomobile. Delle 35 persone identificate, 24 sono state fermate e sottoposte a foto segnalamento poiché prive di documenti. Più di 10 gli ordini di allontanamento emessi in ossequio alle norme anti-bivacco. Inoltre, 5 uomini sono stati denunciati per occupazione abusiva delle aree sottoposte a vincolo archeologico. Sul posto anche una task force dell'Ama che ha provveduto a bonificare e rendere di nuovo fruibili le aree interessate dall'intervento. Una vittoria dei residenti, che con le loro segnalazioni hanno contributo a sollevare il caso, ma anche del nostro quotidiano che ha realizzato diversi servizi di denuncia sullo stato vergognoso in cui era ridotta la villa.

All'indomani del blitz, sui gruppi Facebook dedicati al quartiere, il dibattito è aperto. "Ottimo - scrive qualcuno - adesso stiamo a vedere quanto dura". "Dove sono state collocate le persone allontanate? - domanda un'altra utente - Perché se non troviamo loro un luogo dove stare degnamente, tempo qualche giorno e torneranno". "Bene ma non basta - si legge ancora - ci vuole più sorveglianza". Dall'associazione Italia Viva si domandano invece cosa ne sia stato delle 12 telecamere installate in seguito al Patto per l'attuazione della sicurezza urbana, siglato dalla Prefettura di Roma e dal Campidoglio nel luglio del 2018. "Se siano in funzione - scrivono - non ci è dato sapere con sicurezza ma il provvedimento, evidentemente, è insufficiente per arrestare il degrado di Colle Oppio".

Dello stesso parere è la consigliera del I Municipio Nathalie Naim, che ai nostri taccuini aveva recentemente raccontato dell'aggressione subita proprio all'interno del parco. "Ringrazio la polizia locale - scrive la Naim - ma sappiamo bene che durerà poco". Secondo la consigliera ci vuole più coordinazione tra gli organi preposti. Da un lato il Ministero per i Beni culturali, che dovrebbe "mettere in sicurezza i cantieri archeologici", e dall'altro il Comune di Roma al quale chiede di "chiudere realmente il parco al tramonto" così da scoraggiare le incursioni. Il Ministero dell'Interno, invece, "fornisca uomini per presidiare quotidianamente il parco", conclude la Naim.

È d'accordo anche il collega di Fratelli d'Italia Stefano Tozzi: "Serve un presidio fisso per riportare sicurezza e legalità, altrimenti il parco verserà sempre in condizioni precarie".

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