Il parco di Colle Oppio è di terra di nessuno. Il drammatico declino che sta vivendo il giardino archeologico all’ombra del Colosseo è raccontato dalle disavventure di chi lo frequenta. Storie che troppo spesso rimangono confinate dietro ai cancelli della villa perchè non fanno notizia. Perchè ormai essere minacciati e derubati lungo i viali del giardino o assistere allo spaccio di sostanze stupefacenti a due passi dalle altalene del parco giochi sono cose che appartengono all’ordinario. Così i riflettori rimangono spenti. Finché non capita qualcosa capace di riaccenderli.
Come è successo sabato scorso alla consigliera Nathalie Naim, eletta in I Municipio con i Radicali. Insultata, inseguita e strattonata in pieno giorno da uno dei tanti migranti che pernottano nel cantiere archeologico che si trova nella parte superiore del parco. Un’area di competenza del Ministero dei Beni culturali, interdetta dal 2005 e diventata negli anni un dormitorio a cielo aperto. Noi lo avevamo documentato già lo scorso settembre. All’epoca erano una cinquantina gli stranieri accampati sotto alle rovine romane e negli sfiatatoi della Domus Area. Ed è proprio questo che la Naim era andata a verificare.
“Ho ricevuto numerose segnalazioni dei cittadini e così mi sono recata sul posto per effettuare un sopralluogo”, racconta. Arrivata in prossimità del cantiere, la Naim si è subito resa conto del viavai di stranieri che scavalcano sistematicamente le recinzioni per raggiungere i loro giacigli. Così ha deciso di documentare tutto con il cellulare. Certo non immaginava che questo le sarebbe costato attimi di terrore. “Un uomo di colore all’interno dell’area archeologica - ricorda - ha comiciato a offendermi con insulti di ogni tipo”. Poi la situazione è degenerata.
“Ho sentito dei sassolini arrivarmi negli occhi - prosegue - e mi sono resa conto che erano schegge volate dalle pietre che quell’uomo mi aveva lanciato contro”. La consigliera chiama i carabinieri. I militari controllano i documenti dell’aggressore e invece di arrestarlo gli intimano di raccogliere le sue cose e andarsene. Inutili le rimostranze della Naim. Delusa dall’esito dell’intervento, la consigliera si allontana, proseguendo il suo sopralluogo in viale Fortunato Mizzi. Uno dei viali principali della villa. “Anche qui ho notato alberi adibiti a stenditoi e gruppi di stranieri dall’aspetto poco rassicurante che stazionavano nei paraggi”. Ma stavolta non ha neppure il tempo di mettere a fuoco perchè dietro di lei compare l’uomo che l’aveva minacciata qualche minuto prima.
La strattona e le sottrae il telefono scagliandolo a terra e mandando in frantumi lo schermo. La Naim è nel panico. “Ho avuto paura di morire”, ricorda. Prova a scappare ma lui la insegue. Con sè ha un bastone appuntito e lo brandisce come fosse una lancia. È determinato a fargliela pagare. “Ha cercato di infilzarmi con un bastone di due metri, ho avuto veramente paura, non sapevo più cosa fare per salvarmi”. Tutto si svolge alla presenza di una trentina di persone. Qualcuno prova a calmare l’uomo, qualcuno rimane pietrificato dallo choc, altri chiamano le forze dell’ordine. Arrivano cinque gazzelle dei carabinieri a sirene spiegate. Inizia la caccia all’uomo che, nel frattempo, si è dileguato.
“Mi hanno scortata all’interno del cantiere archeologico per vedere se c’era ma non l’abbiamo trovato”. Il violento putroppo è ancora a piede libero. La consigliera è furente. “Non capisco cosa stiano aspettando il ministro Franceschini e il prefetto Pantalone a porre fine a questa situazione inaccettabile e indegna per un paese civile”, si sfoga. “Colle Oppio - denuncia - è una bomba ad orologeria e una vergogna nel cuore di Roma.
Spero che si intervenga al fine di restituire l’area al pubblico, mettendola in sicurezza, così come i monumenti antichi, fra i più importanti del pianeta, che necessitano di essere finalmente liberati, consolidati e restaurati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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