Il comune di Roma ha tolto dal bilancio 380 milioni di euro, cifra che sarebbe arrivata (qualora fosse stata incassata) dalle multe e contravvenzioni che tutti i giorni vengono "staccate" all'interno del comune capitolino. Purtroppo però così non sarà e quindi tutti quei soldi si sono persi a causa delle prescrizioni arrivate oppure semplicemente dal cittadino che decide di non pagare. Le motivazioi sono varie, ad esempio Repubblica parla di un "Immobilismo degli uffici", oppure ancora per quei cittadini che con grande caparbietà hanno deciso di portare la loro contravvezione davanti al prefetto o al giudice vincendo i ricorsi. Ancora, semplicemente non pagando e con la furbizia riuscendo a sfuggire alla notifica della multa e dunque a far cadere in prescrizione la stessa.
Quindi palazzo Sanatorio ha rinunciato ad una cifra imponente che avrebbe potuto dare un po' di respiro alle casse capitoline che ad oggi rimangono vuote. Gianluca Cardarelli, presidente dell'Oref ha però promesso di tornare sulla questione successivamente, durante il rendiconto 2018 e cercare di sistemare la situazione una volta per tutte. Il comune ha sempre avuto un problema ad incassare i crediti oppure le multe. Neanche le passate amministrazioni sono state tanto solerti. Federica Tiezzi, ex numero uno dei revisori dell'Oref ha dichiarato che: "Quei 380 milioni di euro che mancano non sono un problema per le casse del comune fine a se stesso. Assolutamente. Questa è stata una grandissima occasione persa per incassare quei soldi e reinvestirli dunque nei miglioramenti dei servizi". La stessa Tiezzi si è scontrata più volte con l'amministrazione grillina proprio a causa della diversa veduta. Nel bilancio però una nota positiva arriva, infatti sembra che a fronte di 380 milioni persi siano stati recuperati ben 120 milioni di euro.
Un debito che il comune di Roma poteva avere e al quale ora può far fronte.Una situazione molto simile avvenne a Milano qualche tempo fa, quando furono annullati verbali per un valore di 120 milioni di euro a causa di vizi di forma e ricorsi vari.
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