Annullate 105mila multe. Così Palazzo Marino perde milioni di euro

Verbali cancellati per vizi di forma e ritardi. Senza risposta quasi la metà dei ricorsi

Annullate 105mila multe. Così Palazzo Marino perde milioni di euro

Sono 105mila le contravvenzioni che il Comune di Milano ha dovuto annullare nel biennio 2016-2017. L' «autotutela» è la possibilità, per la pubblica amministrazione di riesaminare i propri atti sotto il profilo della legittimità e del merito al fine prevenire possibili conflitti con altri soggetti. In pratica si tratta di multe sbagliate che la polizia locale cancella per vizi di forma o tempistiche. I motivi? Sanzioni notificate oltre i termini di legge di 90 giorni, dati riportati in modo scorretto sui verbali, come la targa, il modello o il colore del veicolo. O ancora contravvenzioni elevate per accesso a corsie preferenziali a veicoli in realtà autorizzati, o divieti di sosta contestati a residenti nelle strisce gialle benché muniti di pass. Errori, in sostanza, che costano ben cari a Palazzo Marino: basti pensare che ai mancati introiti delle multe bisogna aggiungere i costi di notifica di 11 euro per raccomandata spedita a Milano e 14 fuori Milano. In realtà il costo del verbale per la pubblica amministrazione è di gran lunga superiore perché bisogna considerare il valore del lavoro degli uffici, che lo hanno redatto, notificato, spedito.

Tra i 55330 verbali cancellati nel 2016 e i 49755 del 2017 però compare una fetta di sanzioni cancellate per errori dei cittadini: chi si è dimenticato di rinnovare il pass per le corsie riservate o per la sosta nei posti riservati ai disabili. In questo caso però, se i milanesi dimostrano di avere ragione, la multa viene cancellata ma non i costi di notifica.

E dire che le multe valgono oro per le casse delle amministrazioni, di sicuro di quelle milanesi: come è noto, infatti, gli introiti da multe - circa 3 milioni di contravvenzioni l'anno- rappresentano con 330 milioni di euro di controvalore la seconda voce di entrate dell'intero bilancio comunale. Tanto che Palazzo Marino continua instancabilmente a piazzare autovelox in tutte le strade di accesso alla città per fare cassa ancora una volta sulla pelle degli automobilisti. L'assessore alla Polizia locale del Comune Carmela Rozza minimizza facendo notare come si tratti di un margine di errore dell'1,5 per cento (55.330 autotutele su 3.436.985 multe staccate nel 2016) che definisce «fisiologico».

A questo però si aggiunge un altro costoso problema: l'ufficio Ricorsi al giudice di pace della polizia locale, deputato a rispondere ai ricorsi dei milanesi, è sotto organico. Al momento, infatti, vi lavorano una ventina di agenti, numero insufficiente a far fronte a tutte le contestazioni. Il risultato? Palazzo Marino riesce così a rispondere al 60 per cento dei ricorsi, il resto sono altri soldi persi. Senza contare che ci sono stati casi in cui l'amministrazione è stata condannata anche a risarcire le spese processuali sostenute dai cittadini. Recentemente un giudice di pace ha condannato il Comune a un risarcimento di 6mila euro.

«A causa di errori grossolani e dei soliti ritardi nelle spedizioni, il Comune spreca un sacco di soldi ogni anno per migliaia di sanzioni che è poi costretto ad annullare - attacca Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Comune -.

Nella fretta di battere cassa spremendo i milanesi, la giunta Sala non si accorge che a lungo andare potrebbe perdere più soldi di quelli che guadagna, bloccando inoltre il lavoro degli uffici». «Abbiamo grande rispetto dei milanesi - replica Rozza -: basta andare in via Friuli e compilare un modulo per vedersi annullata la multa, in caso di errore».

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