"Papà voleva ucciderci". Si sveglia dal coma e racconta il dramma

La 17enne figlia di Fabrizio Angeloni e Silvia Antognozzi è uscita dal coma e ha raccontato ai carabinieri cosa è accaduto la mattina del 21 aprile nella casa di famiglia a Ladispoli. Il padre è accusato di duplice tentato omicidio ed è piantonato in ospedale

"Papà voleva ucciderci". Si sveglia dal coma e racconta il dramma

“Papà voleva ucciderci”. È la conferma del duplice tentato omicidio di Ladispoli e arriva dalla voce di Sofia, la figlia 17enne di Fabrizio Angeloni, il geometra 48enne che lo scorso 21 aprile colpì con coltellate la moglie e la figlia, per poi tentare di uccidersi.

Il dramma, il coma e poi il racconto

La drammatica vicenda è avvenuta lo scorso 21 aprile a Ladispoli, vicino Roma. In un appartamento di via Milano Fabrizio Angeloni ha colpito con un coltello la moglie Silvia Antognozzi di 47 anni, e la figlia Sofia, di 17. Subito dopo ha tentato il suicidio. La ragazza era riuscita a scappare e a dare l’allarme nonostante le gravi ferite riportate al fegato e a un polmone. La ragazza, ricoverata al Bambino Gesù di Palidoro, dopo settimane di coma farmacologico nei giorni scorsi s’è svegliata ed è stata ascoltata dai carabineri del compagnia di Civitavecchia. Assistita da una psicologa, è riuscita a ricostruire quegli attimi di terrore vissuti il 21 aprile. Quella mattina, secondo i ricordi della ragazza, attorno alle 7, madre e figlia stavano preparandosi ad uscire quando il padre, che non viveva più lì da qualche giorno, è piombato in casa. Sofia non ricorda che abbia aperto con le sue chiavi o sia stata la madre ad aprire la porta. Tra Angeloni e la moglie Silvia sarebbe scoppiato un litigio. Lei qualche tempo prima aveva chiesto all’uomo una pausa di riflessione dopo anni di matrimonio. La lite sarebbe presto degenerata con l’uomo che ha impugnato un coltello dalla cucina colpendo con vari fendenti la moglie, riparata in bagno. Quando Sofia ha tentato di aiutare la mamma, il padre ha colpito anche lei. La giovane è poi riuscita a fuggire e a dare l’allarme, prima di perdere i senti a causa delle ferite.

L’ossessione di perdere la moglie alla base dell’insano gesto

Silvia Antognozzi è per fortuna fuori pericolo, ricoverata al San Camillo. I carabinieri non sono ancora riusciti a raccogliere la sua versione dei fatti. Angeloni si trova invece ricoverato al Policlinico Gemelli, piantonato dalla polizia penitenziaria, con una prognosi di 60 giorni.

Secondo gli inquirenti non c’è la gelosia alla base del gesto dell’uomo, in quanto come confermato da diversi familiari, Silvia non aveva altri uomini. Piuttosto sarebbe l’ossessione di perdere la moglie ad aver spinto Angeloni a tentare di uccidere la consorte, la figlia e se stesso.

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