Accoltellato durante un'aggressione, non ha raccontato la verità agli agenti del reparto volanti di Roma, denunciando di essere stato attaccato da un uomo di carnagione bianca. A ferirlo, però, come è poi risultato dalle indagini condotte dagli inquirenti, era stato il cugino connazionale. Protagonisti della vicenda due uomini di nazionalità somala.
L'episodio alcuni giorni fa a Dragona, una frazione di Roma. In seguito ad una segnalazione di emergenza arrivata in centrale, gli uomini della squadra volanti hanno raggiunto un cittadino straniero rimasto ferito al fianco, unitamente ad un'ambulanza del 118. L'extracomunitario, un somalo di 36 anni, è stato brevemente interrogato sulla vicenda. Ascoltato dagli uomini in divisa, lo straniero ha raccontato una storia risultata poi mendace. “Sono stato sorpreso davanti alla mia abitazione da un uomo di carnagione chiara che, senza proferire parola, mi ha accoltellato al fianco sinistro”, ha spiegato, come riportato da “Il Secolo d'Italia”.
Le dichiarazioni del 36enne hanno dunque fatto inizialmente pensare ad un'aggressione di tipo razziale, ma le indagini degli inquirenti hanno in breve confutato quanto riferito dall'africano. Quest'ultimo, trasportato e ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale G.B.Grassi di Ostia, ha ricevuto le cure del caso, mentre gli agenti del commissariato ostiense, guidati dal dirigente Eugenio Ferraro, si occupavano di rintracciare il presunto aggressore.
L'attività investigativa ha rapidamente portato alla scoperta del vero responsabile, ossia il cugino del 36enne, un somalo di 39 anni. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i due avevano trascorso la serata bevendo della birra e, in preda ai fumi dell'alcol, si erano scontrati in seguito ad una banale discussione. Proprio durante la lite, il 39enne aveva impugnato un oggetto tagliente, presumibilmente un coltello, e pugnalato il cugino al fianco sinistro. Questa pista è stata accreditata anche dal fatto la polizia scientifica non ha rilevato alcuna traccia ematica in strada, dinanzi all'abitazione del 36enne, che aveva invece raccontato di essere stato aggredito all'entrata di casa. Anche la versione di alcuni testimoni, infine, ha smentito le affermazioni del somalo.
Rintracciato proprio all'interno dell'ospedale Grassi, dove aveva raggiunto il
cugino ancora ricoverato, il 39enne è stato portato via dagli agenti, che lo hanno identificato e accusato di lesioni aggravate. Lo straniero, in ogni caso, se l'è cavata con una semplice denuncia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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