«Mi dispiace, qualche giorno fa vi ho rubato dei libri. Lo so, è stato un gesto stupido. Così vi lascio in questo sacchetto limporto esatto di quel furto. E vi chiedo scusa. L.».
Capita di compiere delle azioni dimpeto, magari per unesigenza che in quel momento ci sembra impellente, magari per puro e semplice spirito di sfida. E poi capita di pentirsene. Succede in continuazione. E per fortuna ci è concesso anche di rimediare. Di mettere una pezza e venire così a patti con la nostra coscienza: il danno resta, lazione non si può cancellare, ma ci si sente più sollevati. A una signora milanese è successo di recente. Quando ha sottratto dei libri al Mondadori megastore di piazza Duomo. E, dopo qualche giorno, ha lasciato un sacchetto con qualche banconota (il denaro corrispondente al maltolto allinterno del negozio) ammettendo la sua colpa in un biglietto-confessione nel quale si scusa con i rivenditori e si firma con il nome di battesimo.
Sul momento, forse, non le è sembrato neanche un reato. Semplicemente è scesa al piano interrato del negozio con lidea di dare unocchiata. Poi si è accorta che cerano dei volumi che la interessavano. E soprattutto che quei libri li voleva a ogni costo. Così li ha infilati nella borsetta, lha richiusa in fretta dopo essersi guardata intorno furtiva, quindi ha guadagnato la fuga passando davanti al bodyguard dellingresso principale con una certa ostentata freddezza e, probabilmente, tanta paura dentro. A quel punto era fatta: la signora si è mischiata tra la folla di piazza Duomo e si è dileguata.
Poi, probabilmente ci ha ripensato, ha riflettuto sul furto compiuto trovandolo inutile e anche un po squalliduccio. O semplicemente (non è dato saperlo con esattezza in casi come questo) quel giorno non aveva proprio il denaro per pagare i libri e in seguito, quando è riuscita a trovarlo, ha pensato di poter fare ammenda e, seppur a suo modo, saldare quel «debito» contratto in maniera tanto insolita.
«In un mondo di gente che nega anche levidenza questo gesto ci ha colpito e non poco» spiegano al megastore dove il biglietto è stato subito consegnato ai vertici della Mondadori e a tutti i dipendenti è stata data la consegna del silenzio assoluto.
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