Due mostre su Rubens, non grandi, ma di un grande artista. Dopo lesposizione appena conclusa al palazzo dei Priori di Fermo, articolata intorno alla grande e bella Adorazione dei pastori dipinta dal fiammingo nel 1608 (ultimo anno di permanenza in Italia, prima della partenza definitiva per Anversa) se ne è aperta unaltra a Palazzo Ducale di Mantova (sino all11 dicembre, catalogo Electa) che ripercorre un breve tratto di «pittura di corte a Mantova», negli anni in cui il giovane Rubens era nella città al servizio del duca Vincenzo I Gonzaga e della moglie Eleonora de Medici. Vi era arrivato da Venezia, dopo la formazione a Colonia e ad Anversa.
Nove le opere in mostra, raccolte intorno a una inedita Deposizione dalla Croce, eseguita a Mantova tra laprile del 1602 e il marzo 1603 per la cappella di Eleonora nella chiesa di Santa Croce. Si tratta di una delle prime versioni di un tema trattato più volte dal pittore, con uniconografia originale, che si stacca dagli schemi cinquecenteschi. Rubens, seguendo il Vangelo di Matteo e di Marco, ambienta la scena in tarda sera, quando Giuseppe di Arimatea si presenta a Pilato e ottiene la restituzione del corpo di Cristo. Intorno ad un livido Gesù calato dalla croce, avvolto in un lenzuolo bianco sostenuto da Giuseppe di Arimatea e da un servitore, si dispongono i protagonisti.
Dinamico e drammatico, il dipinto di grande formato è stato recentemente scoperto in una collezione privata tedesca, sotto strati di ridipinture. Identificato con certezza nellopera ordinata dalla duchessa per la sua cappella privata, si aggiunge alle rare testimonianze mantovane del pittore. Rubens lo realizza dopo il primo soggiorno romano del 1601 e 1602, tenendo presenti modelli di Raffaello e di Daniele da Volterra. È stato identificato anche il disegno preparatorio del dipinto, conservato al Gabinetto Grafico dellErmitage di San Pietroburgo.
A corredo dellopera sono raccolti altri dipinti, tra cui una copia del 1611-1614 della stessa Deposizione dalla croce fatta da un pittore veronese e scoperta in una collezione privata mantovana. E, dello stesso Rubens, la grande pala con la Santissima Trinità del Museo di Palazzo Ducale, fatta dipingere da Vincenzo I Gonzaga per la chiesa cittadina dei gesuiti tra il 1604 e il 1605, smembrata in epoca napoleonica e parzialmente ricomposta. Spiccano in basso al centro i ritratti del duca, dei suoi genitori e della moglie Eleonora: immagini realistiche, di grande fascino.
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