Saldi, corsa agli sconti tutti in coda per le griffe I negozianti: «Un trionfo»

La sveglia è suonata presto per il popolo dei saldi e la giornata non è stata delle più rilassanti. Mezz’ora (come minimo) di coda davanti ai negozi più in voga, un’altra mezz’ora per entrare nei camerini, vento gelido e sgomitamenti vari davanti alle vetrine. Una lotta. Però ben riuscita, a sentire i commercianti. Il bilancio del primo giorno di sconti ha fatto svanire in una bolla di sapone le polemiche dei giorni scorsi sulla data di inizio degli sconti.
Il pienone nei negozi c’è stato e tutto lascia sperare in una stagione di affari. Gucci, Moncler, Prada e le grandi firme della moda sono state prese d’assalto. «Ho puntato un paio di scarpe già da dicembre - confessa Raffaella, 53 anni, in coda in via della Spiga - e con i saldi spero abbiamo un prezzo un po’ più umano». «Pazienza se devo aspettare al freddo - batte i denti Patrizia, davanti ad Armani -, ne vale la pena se riesco a risparmiare il 30 per cento». Per ora gli sconti si aggirano su questa percentuale e i saldi (quelli veri, al 50 per cento) arriveranno con la fine di gennaio.
All’interno della Rinascente di piazza Duomo, la folla è talmente tanta, che ci sono voluti dei «vigili», piazzati davanti alle scale mobili, per dirigere il traffico. Ingresso con bodyguard e numero di ingressi controllato davanti a Patrizia Pepe in via Manzoni. Quasi tutti puntano sull’acquisto «premeditato»: merce già vista, già provata e lasciata lì in attesa dei saldi. «Avevamo chiesto di partire il 5 gennaio con i saldi - spiega Giorgio Montingelli dell’Unione del Commercio - ma la richiesta non è stata accettata. Per ora comunque mi sembra un buon avvio, per lo meno promettente. Se raggiungiamo una partenza come quella dell’anno scorso possiamo dichiararci soddisfatti». Anche perché, spiega Montingelli, c’è da superare l’impasse del periodo di Natale che ha segnato «un calo di vendite del 10% in media, passando dal -3% al -20% a seconda delle zone e dei negozi. Ora ci aspettiamo più acquisti anche per il fatto che i negozi hanno più merce a disposizione». La sensazione del Codacons è ben diversa: l’associazione dei consumatori parla di un calo degli acquisti del 15% rispetto all’anno scorso. Tuttavia è presto per tirare le somme. L’unica certezza è che i negozi strabordano di clienti. Luigi Ferrario, a nome dei commercianti di corso Buenos Aires, parla invece di «un trionfo» e sintetizza la prima giornata: «Abbiamo stralavorato, la via è stata affollata per tutto il giorno. Ero contrario ai saldi dal 2 gennaio ma cominciando così presto siamo riusciti a intercettare anche gli stranieri che erano a Milano per il Capodanno».
A vigilare sulla corsa agli acquisti c’è un mini esercito di 50 agenti ed ufficiali, impegnato a scovare i casi di falsi ribassi e la concorrenza sleale. «Nei 30 giorni prima del 2 gennaio - spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato -, periodo in cui non è consentito praticare vendite promozionali, sono stati multati per mille euro più di 10 esercenti che praticavano sconti «sotto banco.

La task force di agenti, di cui una parte in abiti civili, vigilerà soprattutto le vie più interessate dall’afflusso di acquirenti: via Montenapoleone e il quadrilatero della moda, corso Vittorio Emanuele, corso Buenos Aires, corso Vercelli, via Sarpi e via Torino». Oggi si replica, con i negozi aperti.

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