Labirintite, come riconoscerla e come curarla

Esistono diversi tipi di labirintite. Individuare le cause è fondamentale per scegliere il corretto trattamento farmacologico

Labirintite, come riconoscerla e come curarla

La labirintite è una infiammazione del labirinto, ovvero la struttura dell'orecchio interno responsabile del mantenimento della postura e del senso dell'equilibrio. A seconda delle cause scatenanti ne esistono diversi tipi:

- Acuta;

- Da stress: una condizione prolungata di disagio psico-fisico è in grado di favorire l'abbassamento delle difese immunitarie;

- Cronica: essa è legata a infezioni virali o batteriche non curate in maniera adeguata, ma anche a traumi cranici e a reazioni allergiche a medicinali.

Nella maggior parte dei casi è causata da un'infiammazione di natura virale o batterica della parte più interna dell'orecchio. Questo disturbo spesso segue un raffreddore, un'influenza o una qualsiasi altra malattia da raffreddamento virale. Meno comuni gli episodi di labirintite di tipo batterico o scatenati in seguito ad infezioni sistemiche quali morbillo, mononucleosi e parotite. Esistono, tuttavia, alcuni fattori di rischio come: abuso di alcolici, fumo, affaticamento, allergie, tensioni emotive. Anche una postura sbagliata può scatenarla, complice la forte tensione muscolare del tratto cervicale. La labirintite esordisce con una sintomatologia acuta. I sintomi più comuni sono:

- Vertigini;

- Acufeni;

- Sensazione di forte pressione e di dolore all'interno delle orecchie;

- Nistagmo, ovvero movimento involontario dell'occhio;

- Diminuzione della capacità uditiva;

- Stordimento;

- Nausea e vomito;

- Sudorazione;

- Malessere generale;

- Ansia;

- Ipercapnia, aumento cioè di anidride carbonica nel sangue.

Le vertigini possono manifestarsi in maniera continuata o solo in seguito a bruschi movimenti della testa e a repentini cambiamenti di posizione. La diagnosi può essere fatta mediante una visita otorinolaringoiatrica e lo specialista, in alcuni casi, suggerisce una risonanza magnetica nucleare o una TAC al fine di escludere patologie più gravi. Questo disturbo, se individuato per tempo e se trattato correttamente, tende a scomparire nell'arco di poche settimane. La terapia dipende dalla causa scatenante, a tal proposito si impiegano antivirali o antibiotici. I sintomi possono essere controllati mediante farmaci come sedativi, antiemetici e anticolinergici. Anche alcuni accorgimenti pratici sono in grado di accorciare i tempi di guarigione:

1) Non guidare;

2) Non esporsi alla luce diretta sia naturale, sia artificiale;

3) Evitare movimenti bruschi;

4) Non leggere e non guardare la tv.

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