L'allarme dei pediatri: "​Vaccinare impegno etico di medici e pazienti"

Gli esperti: "È fondamentale ricordare che non c'è alcun nesso tra effetti del vaccino e insorgenza di patologie neurologiche come l'autismo"

L'allarme dei pediatri: "​Vaccinare impegno etico di medici e pazienti"

Ogni anno 15mila bambini italiani restano senza vaccinazioni: circa 5mila non vengono protetti contro malattie come poliomielite, difterite e tetano, e 10mila non ricevono nei tempi dovuti l'iniezione-scudo per il morbillo e la rosolia.

A fare i conti sono gli esperti della Simri (Società italiana per le malattie respiratorie infantili), che dal 19esimo Congresso nazionale in corso a Torino, con la partecipazione di oltre 650 specialisti, lanciano un appello: "Genitori, fate vaccinare i vostri figli".

Renato Cutrera, presidente della società scientifica, esorta a "educare le famiglie e combattere la disinformazione che induce a scelte sbagliate per la salute". Il fenomeno dei bimbi che mancano l'appuntamento con il vaccino è preoccupante e presenta "forti differenze tra regione e regione", come segnalano gli specialisti: "Le coperture per le malattie prevenibili con il vaccino esavalente rimangono stazionarie o in lievissimo rialzo solo in Piemonte e in Sardegna, mentre nelle rimanenti regioni (in particolare in Valle d'Aosta, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria) si nota un calo di oltre 1,5 punti percentuali nelle coperture per polio, difterite ed epatite B, e pari a quasi il 5% per le malattie esantematiche".

"Ci stiamo allontanando dal progresso scientifico e dalla necessaria attenzione alla prevenzione - denuncia Cutrera - La rinuncia ai vaccini è un vero e proprio doppio salto mortale all'indietro, frutto di falsi miti e di una forte contrarietà alle vaccinazioni". Si tratta, secondo i medici riuniti a Torino, di un problema culturale su cui è importante intervenire: "Negli anni passati le vaccinazioni sono state fatte in modo estensivo - analizza l'esperto - e proprio per questo i giovani genitori hanno perso la consapevolezza della pericolosità delle malattie a cui sono stati vaccinati, rispetto alle generazioni precedenti che hanno vissuto il dramma di patologie come il vaiolo, la poliomelite, ma anche il morbillo. Inoltre, molti dubbi sulle immunizzazioni sono sorti a causa di alcuni fatti di cronaca smentiti poi dalla ricerca medico-scientifica".

Il dibattito sulla vaccinazione dei nostri figli è nato quando si è cominciato ad ipotizzare una correlazione tra vaccini e autismo, eventualità smentita a gran voce dal presidente della Simri: "Come pediatri sappiamo che molte patologie neurologiche nei bambini, tra cui anche l'autismo, si manifestano nei primi 3-4 anni di vita, lo stesso periodo in cui si eseguono le più importanti immunizzazioni, ed è fondamentale ricordare che non c'è alcun nesso tra effetti del vaccino e insorgenza della malattia. La popolazione andrebbe informata ed educata su questi temi e sull'importanza di aderire ai piani vaccinali".

Secondo Cutrera, "pur riconoscendo che la democrazia deve lasciare libere le popolazioni nel compiere un atto medico", un eventuale provvedimento che vietasse l'accesso a scuola ai bimbi non vaccinati "garantirebbe la protezione degli altri studenti e spingerebbe le famiglie dei non vaccinati a ripensamento". Ma in ogni caso servirebbe di più. "I pediatri, i medici di famiglia, ma anche i media - incalza Cutrera - hanno un ruolo importante, perché la disinformazione induce le persone a fare scelte sbagliate per la propria salute. Molti consultano Internet senza avere la certezza di trovarvi dati certificati.

Noi pediatri dobbiamo muoverci in prima linea e promuovere una corretta informazione. Va ricordato che i vaccini, oltre ad essere efficaci, sono estremamente sicuri perché sottoposti a rigidi controlli da parte delle Istituzioni sanitarie competenti".

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