Movimento e attività contro il rischio di morte prematura: è quanto ha scoperto lo staff della Norwegian School of Sport Sciences di Oslo, attraverso uno studio pubblicato sul British Medical Journal. La valutazione, condotta da Ulf Ekelund e Thomas Yates, ha coinvolto più di 36.000 persone adulte over 40, che hanno indossato per sei anni un dispositivo in grado di registrare il livello di attività fisica intrapresa. Un'ulteriore divisione in quattro gruppi, in base all'attività affrontata, ha permesso di ottenere risultati più specifici sull'importanza vitale del movimento. Il sensore era collegato a una cintura e fissato in vita per sei giorni su sette, in modo da registrare ogni tipologia di attività fuori e dentro casa, quindi non solo quelle relative al fitness e allo sport.
La presenza dell'apparecchio ha evidenziato come la sedentarietà e l'inattività siano concause di una morte prematura, confermato anche dai 2.500 decessi avvenuti durante i sei anni di test. Quindi come le abitudini malsane ricadano sull'aspettativa di vita e deformino il concetto personale di movimento, un'autodefinizione che spesso non ricalca la realtà dei fatti, ma favorisce risultati distorti. Al contrario, un aumento graduale dell'attività fisica, da blanda a moderata fino a un livello intenso, può migliorare la qualità stessa della vita riducendo il rischio di morte.
Non solo sport ma anche movimento all'interno del tempo libero e delle attività casalinghe, come ad esempio le pulizie, che favoriscono il rilascio delle tossine e dello stress. Un movimento che fa bene al cuore e al corpo ma anche alla mente, rientrando nell'ora di attività consigliata quotidianamente che potrebbe anche ridurre il rischio di morte del 73%. Le classiche pulizie casalinghe da semplici a più elabrate - come lavare piatti, i pavimenti, pulire i mobili, tagliare l'erba, stendere - riuscirebbero a garantire quella buona percentuale di movimento in grado di preservare la salute.
Lo studio infine è giunto alla conclusione che un'attività fisica intensa concentrata in soli 24 minuti al giorno ridurrebbe drasticamente le percentuali legate al decesso prematuro, al contrario un'elevanta sedentarietà aumenterebbe questa problematica. Lo studio riporta la cifra delle 9,5 ore di totale inattività, magari davanti al computer o in quasi totale assenza di movimento: uno stile errato che raddoppierebbe i rischi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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