Circa 3 donne su 4 in età fertile soffrono di sindrome premestruale nei giorni prima dell’arrivo del ciclo. Solitamente, ha inizio attorno al sedicesimo giorno del ciclo e termina verso il ventiquattresimo.
Con questo termine si designano una serie di problematiche a livello fisico e psicologico che rendono più difficile condurre i ritmi normali della quotidianità. Nei casi più gravi, questo disturbo può diventare addirittura invalidante, minacciando la qualità della vita della donna.
Come riconoscere la sindrome premestruale
Tra i principali sintomi di questo disagio, vi sono a livello fisico frequenti mal di testa causati da una produzione eccessiva di un ormone, chiamato prostaglandine. A questo tipo di cefalee si aggiunge la sensazione di avere la pancia gonfia, dolore al basso ventre, stitichezza, ritenzione idrica, acne e pelle grassa.
I sintomi più temuti, però, sono quelli a livello psicologico. Infatti, nei giorni che precedono il ciclo, chi soffre di questo disturbo fa fatica a concentrarsi. Ci si sente spossate e prive di vitalità e voglia di fare. Ad essere preoccupanti sono gli stati depressivi, caratterizzati da repentini sbalzi d’umore, e stati d’animo che passano dalla malinconia al nervosismo, fino all’irascibilità. Anche i disturbi del sonno non sono da sottovalutare in questa fase.
Quali sono le cause della sindrome premestruale
Studi scientifici recenti sostengono che questo disturbo può essere ereditario. Le sue cause a livello fisiologico, invece, sono tante e variano da donna a donna. Normalmente questo tipo di sindrome è provocato da squilibri ormonali, in particolare a causa dell’alterazione della quantità prodotta di progesterone durante il ciclo mestruale.
A scatenare i vari disturbi a livello fisico e mentale vi è la carenza di magnesio che provoca mal di testa, crampi muscolari, dolori all’utero, stanchezza e sbalzi d’umore. Ad essa si aggiunge la carenza di una vitamina importantissima per l’organismo: la vitamina B6. Quando è carente, provoca stanchezza psico-fisica, nausea, crampi muscolari. Condurre una vita stressante e frenetica può esporre maggiormente alle problematiche tipiche della sindrome pre-mestruale.
Come combattere i disturbi pre-ciclo a tavola
I sintomi premestruali possono essere contrastati grazie ad un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta secca, frutta di stagione e verdure. Questi sono cibi ricchi di sali minerali e vitamine del complesso B che aiutano a percepire meno la stanchezza psico-fisica, il cattivo umore, il mal di testa e la ritenzione idrica.
Ecco gli alimenti che non devono mancare nel nostro regime alimentare, soprattutto nelle due settimane che
precedono il ciclo:- mandorle e noci: ricche di magnesio e grassi buoni come il gamma-linoleico, dall’effetto antidolorifico. Donano energia, facendo sentire meno la spossatezza;
- verdura a foglia verde: è fonte di vitamina B6 che serve a sentire meno la stanchezza e spazza via il cattivo umore e l’irascibilità;
- finocchi: ricchi di potassio e sodio. Svolgono un effetto drenante e aiutano a contrastare la ritenzione idrica e la sensazione di avere la pancia gonfia;
- cioccolato fondente: ricco di magnesio, regola efficacemente la contrattilità dell'utero che provoca i dolorosi crampi al basso ventre. Inoltre, è anche fonte di una sensazione di benessere e piacere psicologico;
- cereali integrali: ricchi di fibre, regolano l’attività dell’intestino prevenendo la stipsi tipica del pre-ciclo:
- cavolini di Bruxelles: fonte di fitoestrogeni naturali, in grado di curare gli squilibri ormonali;
- pasta, pane e pizza: apportano all’organismo i carboidrati utili per fronteggiare al meglio gli attacchi di fame, provocati dai cali fisiologici degli zuccheri nel sangue e della serotonina;
- latte e yogurt: contengono un alto contenuto di calcio, prezioso per prevenire i crampi e le contrazioni muscolari.
Da evitare invece sono gli alcolici, i superalcolici, l’assunzione eccessiva di bevande eccitanti come caffè, tè e guaranà che contribuiscono a peggiorare gli sbalzi umorali e la gravità dei crampi addominali.
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