Tesi per la... tesi? Ecco come non farsi prendere dall'ansia

L'argomento da trattare sceglietelo voi, non lasciatevi condizionare dai consigli di amici e parenti. Il relatore? Basta che non sia reperibile ogni dimissioni di papa...

Tesi per la... tesi? Ecco come non farsi prendere dall'ansia

Tesi uguale tesi. Non è solo un banale gioco di parole: è che quando si giunge all’ultimo step di un corso di laurea la tensione sale alle stelle e alzi la mano chi non ha provato un minimo di agitazione mentre scriveva la relazione conclusiva della propria carriera accademica.

Ma vediamo quali sono le ragioni che scatenano questo apocalittico stato d’ansia nella maggior parte degli imminenti dottori. Innanzitutto il grosso punto interrogativo è sempre quello: l’argomento da trattare. Il nostro consiglio? Tappatevi le orecchie da chi vi sviscera i temi più sofisticati per apparire originali, così come da chi vi suggerisce di andare sul sicuro con cose semplici. Solo voi sapete cosa avete studiato finora. Altrimenti, cosa siete stati per anni a fare sulle sudate carte in posizione leopardiana? Certo, il nodo da sciogliere in fretta è come inziare questa benedetta tesi. Se non vi fidate della vostra ispirazione primordiale, consultate il relatore. Ma sceglietelo bene, rivolgetevi a quello con cui avete un rapporto più immediato. Non andate a cercare professori reperibili ogni dimissioni di papa: quando si va fuori corso, la colpa sarà sempre del laureando perditempo, mai del relatore desaparecido.

Se invece si dimostrerà disponibile e onnipresente, non abusate della sua pazienza inviandogli mail dall’alba al tramonto. Fate in modo che il relatore si riveli l'alleato più stretto in sede di discussione, non il vostro principale nemico pronto a vendicarsi sul più bello. Come preparare il materiale della tesi? Leggendo, leggendo e ancora leggendo. Ok, Internet è un libro aperto, ma occhio alle frottole, la rete ne è piena. Provate a immaginare il presidente di commissione che vi dice: “Scusi, ma questa l’ha presa da Internet? Lo sa che è una bufala?”. Non certo il massimo delle figure in parentado-visione.

Quindi, meglio sfogliare manuali vecchio stampo, naturalmente aggiornati. Infine, durante i mesi di stesura, evitate di rispondere a chi vi chiede come va la tesi. Tanto, la risposta, la leggerà nei vostri occhi. O meglio, nelle vostre occhiaie.

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