Un intervento su un tumore al cuore unico nel suo genere. Il paziente, operato da una task force composta da cardiochirurghi, urologi e chirurgi epatobiliari ha subito l'aspirazione del cancro attraverso una nuova tecnica. L'uomo, già infase di recupero, potrà presto tornare a condurre una vita normale.
Il paziente, già affetto da numerose patologie,era stato sottoposto ad un intervento di triplice by-pass aorto-coronarico. Successivamente, durante una visita di controllo, i medici avevano diagnosticato una patologia renale. Gli esami seguenti hanno così dimostrato la presenza di un tumore renale esteso fino al cuore.
In questi casi la prassi medica prevede l'asportazione del rene malato attraverso l'apertura dell'addome e la seguente rimozione del trombo/tumore al cuore attraverso l'apertura del torace e del cuore con l'aiuto di un bypass cardiopolmonare.
Stando però un quadro clinico molto complesso a causa dei pregeressi interventi, l'approccio medico tradizionale era stato giudicato proibitivo, se non letale. Pertanto l'equipe medica, con un operazione durata ben 12 ore, ha rimosso il tumore con un intervento a cuore battente dall'interno, senza l'ausilio del bypass cardiopolmonare e con una solo incisione a livello dell'inguine.
Gli urologi hanno proceduto poi con l'apertura dell'addome e l'isolamento della vena cava inferiore e del rene di destra mentre i chirurghi epatobiliari hanno isolato il fegato.
Quindi i cardiochirurghi, gli urologi ed i chirurghi epato-biliari coadiuvati dai cardioanestesisti e dai perfusionisti hanno operato contemporaneamente al tavolo operatorio per l'asportazione del rene, per la rimozione del trombo/tumore dalla vena cava e per prevenire l'embolia polmonare causata da eventuali embolizzazioni di materiale neoplastico.
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