Salviamo Stovini con la tv

Nel calcio italiano la prova tv rappresenta quanto di più empirico possa esistere: oggi c’è, domani chissà. In assoluto dovrebbe servire a fare giustizia punendo i giocatori che si rendono colpevoli di violenze gratuite o che si fanno beffe degli arbitri con vili simulazioni. Peccato che nel primo caso il regolamento non permetta l’uso delle immagini se la terna ha visto qualcosa o, magari sbagliando, ha interpretato male quanto successo sul campo. In Germania e in Inghilterra capita giusto il contrario. Di recente un fischietto inglese s’è reso conto in tv di aver espulso per sbaglio un giocatore e l’ha fatto presente al giudice della Premiership che ha rimesso le cose a posto. Da noi accadrà qualcosa di simile dopo l’errore dell’arbitro Orsato che ha cacciato dal campo Stovini per un presunto fallo da ultimo uomo in Torino-Catania? Per la cronaca il difensore non ha colpito Ventola, come riteneva il fischietto di Schio, ma è arrivato per primo sul pallone. Se la prova tv ha un senso, va riabilitato. Altrimenti rischia due giornate di squalifica.

In passato le immagini erano servite per squalificare Iliev, Zalayeta e Adriano, tutti e tre protagonisti di simulazioni sfuggite al direttore di gara e ai suoi collaboratori. Nel 2006 fu addirittura squalificato Paci del Parma che in una partita con la Fiorentina provocò l’espulsione di Toni con una volgare simulazione. Poi è sceso il buio.

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