San Siro, in 50mila per tifare Tettamanzi

L’arcivescovo ai giovani: «Non pensate solo ai soldi e alle comodità»

Lo stadio Meazza riservato a cresimati e cresimandi. Sugli spalti, loro, i ragazzi accompagnati da genitori e nonni. Tanti, più di cinquantamila, da tutta la diocesi. Con pettorine colorate a indicare la provincia di appartenenza. Un’esplosione di colori e di musica. Sul campo ragazzi in costume impegnati a rappresentare le Nozze di Cana, il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino, argomento affrontato durante la preparazione al sacramento e che il cardinale ha ripreso ricordando che «lo Spirito di Gesù fa miracoli, ha trasformato la tristezza degli uomini nella gioia traboccante di un festa che non finisce più...». L’arcivescovo Tettamanzi entra a San Siro ed è investito da un boato a dai «giri di ola». Un entusiasmo fresco e affettuoso che il cardinale contraccambia con parole incoraggianti. «Lo sapete che il miracolo più grande e fonte della felicità più vera per ciascuno è la santità? Prego perché non abbiate mai paura di diventare santi. Mi immagino la vostra obiezione: è difficile vivere da santi. Ma vi dico che troppe persone pensano così e finiscono col rinunciare all’affascinante avventura del bene e dell’amore vero, fanno solo ciò che non costa sacrificio, pensano solo alle comodità e ai soldi.

Il contrario di una vita santa è una vita da egoisti annoiati e tristi. Volete far più bella la vita di tutti? Continuate senza paure a fare quello che Gesù vi dirà». Il finale sulle note di «Voi siete il sale della terra».

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