Sanpaolo si riprende i promotori Fideuram

Per gli azionisti si tratta di un premio del 10% rispetto alle quotazioni di venerdì

da Milano

Subito l’Opa su Fideuram, il prossimo anno la quotazione di Eurizon. Il riassetto del Sanpaolo fa un importante passo avanti. Ieri il cda della banca torinese ha approvato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto a 5 euro per azione sulla controllata Fideuram. L’operazione avverrà attraverso Eurizon Financial Group, società posseduta interamente dal Sanpaolo.
Festeggiano gli azionisti di Fideuram che incasseranno un premio del 10% sulla chiusura del titolo di venerdì 30 giugno, l’ultimo giorno di quotazione. La tempistica prevede che l’offerta partirà entro fine agosto, l’adesione sarà nota per i primi di settembre, mentre bisognerà aspettare fino alla prossima primavera per la chiusura dell’operazione. Se tutto andrà bene Eurizon acquisterà il 25% di Fideuram che ancora non possiede, poi procederà alla fusione. Il Sanpaolo dovrà mettere sul piatto qualcosa come 1,3 miliardi di euro, ma poi si rifarà con la quotazione di Eurizon.
Un riassetto della struttura societaria era atteso da tempo. Da quando Mario Greco, circa un anno fa, lasciava la guida di Ras per approdare a Torino. E proprio su Ras la nuova struttura di Eurizon sembra essere stata modellata. Se il collocamento andrà in porto il Sanpaolo riunirà sotto un’unica holding, Eurizon Financial Group, le tre società operative. Fideuram che gestirà la rete dei promotori, Eurizon Vita (ex Aip) a cui fanno capo le attività assicurative e infine San Paolo Asset Management che si occuperà di risparmio gestito.
Greco siederà su un polo con tre gambe, assicurativo, previdenziale e di risparmio gestito, che vanta un attivo di 190 miliardi di euro. Ora però siamo solo a metà dell’opera. I piani del Sanpaolo prevedono che, dopo questo operazione, Eurizon sbarcherà in Borsa, il prossimo anno. Si parla di un collocamento di circa il 20% mentre il resto, l’80%, scommettono gli analisti, verrà utilizzato dal Sanpaolo per acquisizione in carta e diluire la quota in Eurizon. Lo suggerisce anche una certa convenienza economica. Una minor partecipazione in gruppi assicurativi permetterà alle banche di allocare meno riserve.
La vocazione del gruppo sembra essere quella Europea, «il nome Eurizon - non ne fanno un segreto da Torino - è solo un’indicazione». In Italia infatti con i 3.200 sportelli del SanPaolo e i 100 di Fideuram il gruppo ha già una presenza molto capillare.
L’operazione ancora una volta segue le orme di quella promossa da Allianz su Ras. Lo scorso ottobre, il gruppo tedesco ha lanciato un’Opa sulla controllata ed entro il prossimo settembre procederà alla fusione per incorporazione. Dopo le nozze Allianz, che indosserà la veste giuridica, di Società Europea, chiederà alla Borsa italiana l’ammissione alle quotazioni.
La direzione scelta dai gruppi europei pare ormai tracciata, prima il riassetto interno e poi l’espansione in mercato che sarà sempre meno locale.

Una cosa sola manca ancora a Eurizon, nonostante l’acquisto di Egida, la nuova struttura appare debole nel ramo danni. L’acquisto di Toro Assicurazioni è ormai sfumato e non è da escludere che il prossimo obiettivo di Greco sia proprio in questo settore, ovviamente all’estero.

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