Santini porta sul palco Sergio Leone per un viaggio dietro le quinte del western

Quando Fabio Santini se ne uscì: «Voglio portare Sergio Leone sul palco», in tanti gli dissero che il cinema e il teatro non c’entravano nulla l’uno con l’altro. E di lasciar perdere perché da poco era fallita una compagnia teatrale che metteva in scena i capolavori di Fellini. Ma lui non si arrese. Correva l’anno 1997. Questa sera Santini andrà in scena al teatro San Babila con la 304esima replica dello spettacolo «C’era una volta il cinema», un viaggio dietro le quinte dei film del re del western. Un monologo teatrale con inserti dei film di Leone, con le musiche di Ennio Morricone, con gli aneddoti, le emozioni e le battute comiche. Si tratta della 51esima serata a Milano e non certamente dell’ultima: l’attore sarà nuovamente in città a marzo, ospite del teatro Rosetum in zona San Siro.
Dalla corsa delle quadrighe di Ben Hur, girata da Leone, ai sei film epocali del grande regista scomparso. Fabio Santini usa una tecnica semplice per condurre gli spettatori nel viaggio attraverso il western: aneddoto, racconto, ricostruzione storica talvolta critica e talvolta romanzata, spezzone del film. Da Per un pugno di dollari a Il buono, il brutto e il cattivo, da Giù la testa a Per qualche dollaro in più. Il bis dello spettacolo di questa sera riserverà una chicca per gli appassionati: il racconto della prima scena di «C’era una volta Leningrado», il film che Leone non ha mai realizzato, accompagnata dalla settima sinfonia di Shostakovich, la celebre Leningrado.
«Sergio - racconta Santini ricordando l’incontro con il registra - mi racconta i suoi film, mi fa ridere e emozionare. Ha straordinarie doti di comunicatore. Mi parla dei suoi rapporti con gli attori, dei conflitti con i produttori, mi rivela episodi che non ho letto da nessuna parte. Il discorso cade inevitabilmente sulle musiche di Ennio Morricone. Le ascolto ancora oggi come ascolto Lennon-McCartney, Beethoven, Rossini, Mozart. Le trovo sempre di straordinaria attualità e originalità. Occupandomi di musica e spettacolo per un grande settimanale, mi rendo conto che Morricone è nel cuore delle maggiori rockstar internazionali: Phil Collins, Mark Knopfler e tanti altri. Così condivido con loro le stesse emozioni che provo a mia volta». Sergio Leone muore una mattina del 30 aprile ’89. «Da allora - racconta l’attore - continuo a parlare di lui e dei suoi film agli studenti, nei club, nelle associazioni dove vengo invitato a tenere incontri culturali». Così nasce l’idea di «C’era una volta il cinema».


Lo spettacolo, che questa sera sarà offerto al pubblico degli abbonati del San Babila, è stato messo in scena anche al parlamento europeo di Strasburgo ed è stato al centro di una conferenza spettacolo tenuta ai Tribeca Studios di New York alla presenza dei big del cinema americano. «C’era una volta il cinema» è stato anche inserito tra le rappresentazioni per la settimana mondiale dedicata al ricordo di Sergio Leone.

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