Bruxelles - Italia rinviata davanti alla Corte di giustizia europea per la mancata applicazione di una sentenza del 2004 riguardante alcune discariche nei pressi di Milano: contenevano rifiuti pericolosi.La Commissione Ue riteneva che i siti incriminati costituissero una minaccia per l’aria e le acque locali. A distanza di sei anni dalla sentenza della Corte una discarica è stata dismessa, ma altre due non sono ancora state bonificate. Su raccomandazione del commissario europeo responsabile dell’Ambiente Janez Poto nik, la Commissione sta rinviando a giudizio l’Italia e chiederà il pagamento di sanzioni pecuniarie.
Le discariche nel mirino della Commissione europea sono quelle relative all’area Ex Sisas di Pioltello Rodano, nel Milanese, un’area di 300 mila metri quadrati su cui insisteva un’azienda del Polo chimico fallito nel 2001. Classificata come sito di bonifica di interesse nazionale, l’area ex Sisas contiene attualmente circa 280 mila tonnellate di rifiuti industriali ancora da smaltire, presenti nelle vasche A e B. La bonifica della vasca C, quella ritenuta più pericolosa, è stata conclusa nel giugno 2009, con l’asportazione di circa 35 mila tonnellate di scorie. Frutto di un accordo di programma sottoscritto nel 2007 da Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e i Comuni di Rodano e Pioltello, la bonifica è stata gestita fino al giugno scorso dalla ’Tr Estate 2’, società che faceva capo a Giuseppe Grossi, l’imprenditore arrestato nell’ambito dell’inchiesta Montecity-Santa Giulia. Poi, dopo la richiesta della società stessa di uscire dal’accordo di programma, Luigi Pelaggi, il commissario straordinario per la bonifica ex Sisas nominato in aprile dal Governo, ha avviato una procedura per individuare un nuovo soggetto incaricato di concludere l’operazione. Gara che è stata aggiudicata alla società Daneco, che dal settembre scorso ha avviato i lavori di bonifica.
Formigoni: accelerati i lavori di bonifica "La decisione della Corte europea non significa affatto l’erogazione immediata di una sanzione ma fa parte di una procedura che mira ad accelerare la messa in sicurezza delle bonifiche". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando la decisione della Commissione europea.
"In questa fase - ha spiegato Formigoni che in questi giorni è a Shanghai per una missione istituzionale - la collaborazione tra ministero dell’Ambiente e la Regione è molto positiva e ai lavori di bonifica abbiamo impresso una notevole accelerazione. Siamo pertanto convinti che riusciremo a completarli quanto prima, comunque in tempo utile per evitare qualsiasi sanzione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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